SCUOLA PAOLA – Ricorso al TAR, Perrotta scrive una lettera aperta alla cittadinanza

Mentre ancora si registrano commenti sui social tra chi è favorevole e chi è contrario alla riapertura delle attività didattiche, il sindaco scrive ai paolani

PAOLA – La vicenda che ha visto contrapposti i favorevoli e i contrari alla riapertura delle scuole è finalmente giunta alla fine o dobbiamo aspettarci altri capitoli di una saga che sembra essere senza fine?

In attesa di sapere ciò che saranno le scelte critiche delle parti contrapposte oggi si registra la presa di posizione del sindaco di Paola, Roberto Perrotta che armato di carta e penna ha inteso scrivere una lettera aperta ai cittadini diretta a spiegare le motivazioni della scelta presa e reiterata di chiudere la scuola. Scelta poi sospesa nell’efficacia, più volte, dal Tar.

In sostanza Perrotta motiva le sue prese di posizione con due parole: “prudenza e precauzione”. Il sindaco, nel suo scrivere chiede scusa a insegnanti, famiglie e operatori e dirigenti scolastici. “Volevano colpire me” afferma Perrotta.

Scuse – scrive il sindaco – che non si estendono a coloro che hanno usato il termine ‘vergogna’ per difendere le proprie opinioni infangando quelle altrui“. Termine questo che sui social, ad onor del vero, è stato usato e abusato con grande frequenza in modo bipartisan sia da favorevoli che da contrari.

Un teatrino indecente (spesso contornato da falsi auguri di non contrarre il covid) che ha in più di una occasione lasciato adito a pensare a strumentalizzazioni di situazioni, fatti e circostanze, covid incluso, davvero raccapricciante.

Ma tornando a quanto scritto da Perrotta nella sua lettera non si può non notare come il sindaco di Paola sottolinei il fatto che identiche ordinanze, addirittura “prive di motivazioni”, siano state adottate da altri sindaci in altre località senza che qualcuno abbia mosso ricorsi.

È altrettanto vero che se lo avessero fatto avrebbero avuto la stessa identica risposta da parte del Tar: la sospensiva.

Ma a giocare un forte ruolo giustificativo è senza dubbio l’emotività della situazione attuale, la paura di nuovi contagi. Uno stato questo che sta determinando una situazione insolita già anticipata, ossia quella dell’assenteismo scolastico.

Sono infatti molte le mamme che stanno evitando di mandare a scuola i propri figli, lasciandoli di fatto, al momento senza didattica.

Infatti, le maestre, gli insegnati, nonostante il periodo particolarmente contingente, devono andare avanti con il programma, e  immaginiamo che lo stiano facendo. Pensare ad esempio ad un “blocco strategico” dell’avanzamento dei programmi scolastici in attesa di riavere le classi al completo non è assolutamente immaginabile. Pertanto per  sgombrare ogni dubbio su questo argomento possiamo affermare, a meno di smentite clamorose, che didatticamente tutto  procede per come programmato.

Nel frattempo si avvicina il Natale e il Comune, come ogni anno, pensa ai bambini delle scuole. Sono, infatti, arrivati i piccoli panettoni ordinati dalla amministrazione comunale settimane addietro. Questi sono pronti per essere distribuiti tra i banchi di scuola, con la speranza di trovarli pieni. Comunque  qualcuno almeno ci sarà e proprio grazie al Tar.

Ma lo sappiamo tutti queste saranno delle festività diverse dalle altre.

Quello che viene definito il periodo più buono dell’anno dovrebbe portare in dono maggiore tolleranza e maggiore solidarietà. Una solidarietà che per antonomasia è bipartisan e quindi dovrà essere espressa da parte di chi oggi si ritrova su una posizione e chi nella posizione del tutto opposta, sperando che alla fine questa nuova ondata di Covid sia la più indolore per tutti.