Eugenio Raimondo al “Tavolo Tecnico Nazionale sulla disabilità” voluto dalla Lega-Salvini
Il medico paolano invitato come membro del tavolo tecnico scientifico sulla disabilità voluto dal partito di Matteo Salvini
ROMA – Quando nella vita privata e quella professionale si perseguono obiettivi nobili come quello del prendersi cura delle persone meno fortunate, e lo si fa con professionalità e dedizione assoluta, ecco che poi alla fine si ottengono attenzioni particolari da parte di organismi di caratura nazionale. È quello che è successo al Dott. Eugenio Raimondo, noto medico – dentista paolano, dove è conosciuto con il nome di Marcello, che ha fatto della sua professione una missione a favore delle persone diversamente abili che cura nei suoi studi medici di Paola e Roma, oltre a prestare attività operatoria in altre strutture sanitarie sparse per il paese.
La sua propensione assoluta verso i disabili (nella sua carriera ha trattato ben 16 mila pazienti disabili non collaboranti in anestesia generale) hanno attirato l’attenzione della Lega e del suo leader Matteo Salvini e dell’ex ministro Locatelli che oggi nel corso di una conferenza stampa per la presentazione di un tavolo tecnico per la disabilità lo hanno voluto come partecipante in qualità di esperto per l’area medica sulla disabilità.
Non è la prima volta che Eugenio (Marcello) Raimondo balza alla ribalta della cronaca per i suoi servizi offerti ai diversamente abili. Oltre ad essere conosciuto per i suoi lavori editoriali, l’ultimo in ordine di tempo: “Odontoiatria speciale per il paziente critico e diversamente abile” edito da Edi Ermes Milano, il dott. Raimondo è stato ospite di un recente servizio del Tg2 dedicato interamente alla sua attività medica ebbe modo di dichiarare che il suo sogno è sempre stato quello di “costruire tre grandi ospedali dedicati esclusivamente ai disabili. Uno al nord, uno al centro e un’altro al sud del nostro Paese”.
Il tavolo tecnico della lega sulla disabilità adesso affronterà diverse problematiche esposte durante la conferenza stampa di oggi che riguarderanno diversi aspetti, da quello puramente medico a quello burocratico. Uno su tutti quello di operare in modifica alla attuale legge che non consente ai sordo ciechi di percepire la pensione di invalidità nel momento in cui una delle disabilità (la sordità) si dovesse verificare dopo i 12 anni.