PAOLA – Cambia Paola e le critiche (tardive) al PD
La giusta analisi del movimento politico Paolano che forse doveva arrivare prima della “conclusione” della crisi in seno alla amministrazione cittadina
PAOLA – La Politica è davvero strana. Spesso basata su spergiuri utilizzati per strumentalizzare le persone, altre volte esercitata con i tempi sbagliati, ma altre volte ancora svolta con sprazzi di sincerità anche se tardivi. Interpretiamo cosí, ad esempio, per ciò che riguarda la sincerità, l’appello lanciato alle forze di centrosinistra, ed in particolar modo al PD cittadino, da parte del Movimento Politico Cambia Paola che da sempre professa di avere il DNA di sinistra. In un documento, partendo da un ragionamento molto piú ampio, ma a cerchi concentrici che si stringono al centro, il movimento politico parte dalla disamina dalla politica nazionale con l’elogio al governo Conte, per scendere a quella regionale per parlare di “Giunta di basso profilo della Santelli” per arrivare alle problematiche locali che hanno investito la città di Paola con un PD condottiero di una campagna che ha portato Barbara Sciammarella a presidente del consiglio comunale e Ernesto Trotta, ripescato direttamente dal centrodestra, quale assessore in quota PD. È con questo partito, il PD, che Cambia Paola vuole dialogare senza però esimersi dal muovere delle critiche che riteniamo giuste. Nella loro nota si legge: “Anche a Paola gli sviluppi della crisi comunale hanno messo in evidenza comportamenti contraddittori delle forze del centrosinistra, dovuti ad una composizione eterogenea del governo cittadino privo di una ben definita identità politica. In questa fase, il Pd locale non ha estrinsecato il suo ruolo di partito in tutte le sue articolazioni, privilegiando azioni circoscritte e non organiche. Ad essere disorientato è soprattutto quella parte di elettorato che vota il Pd per convinzioni ideali.
Cambia Paola ritiene vitale la presenza in città di un partito attivo che rivendichi i propri valori progressisti, attraverso la partecipazione collettiva di elettori e simpatizzanti alla vita democratica della città e ritiene di poter collaborare al perseguimento di tale obiettivo. Questa potrebbe essere la base per avviare il confronto tra soggetti interessati ad impegnarsi nella difesa dell’impegno profuso per garantire a questa città un governo di centrosinistra e per incarnare una valida alternativa ad un centrodestra che a Paola tenta di riorganizzarsi dopo la vittoria delle regionali, con l’intento di riconquistare il Comune.
Gli interlocutori privilegiati del Pd dovranno essere oltre ai partiti, anche i movimenti civici e ambientalisti, con lo scopo di ridefinire un campo di centrosinistra senza ambiguità. Il contributo dell’area laica, cattolica, socialista e di sinistra, per definire questo progetto risulta importante al fine di avviare una nuova stagione di rinnovamento. L’altra prerogativa, è quella di coinvolgere in questo intento il mondo politico dei Cinquestelle, in sintonia con l’alleanza del governo nazionale per costruire un fronte solido in grado di dare vita ad un’ampia coalizione che si prefigga lo scopo di vincere le elezioni comunali del 2022″. In sostanza si chiede al PD maggiore coinvolgimento di coloro che si rifanno al centrosinistra e alla società civile. Il PD prima di coinvolgere le altre forze dovrebbe imparare a coinvolgere i suoi dirigenti e coloro che nella campagna elettorale del 2017 ci hanno messo la faccia. Cosa che non è accaduta mai soprattutto nelle ultime scelte che hanno portato un esponente del centrodestra in giunta e in quota PD. Chiamare oggi il PD alle “sue responsabilità” ad esercitare il ruolo di partito leader del centrosinistra dopo aver tenuto per cinque mesi la città sotto scacco per poi piazzare un uomo di centrodestra in seno alla giunta appare molto difficile da accogliere. Cambia Paola ha avuto mesi e mesi per analizzare ciò che stava accadendo (vicenda Tonino Cassano compresa) e sinceramente gli appelli alla “organicità” si lanciano prima della effettuazione delle scelte. Oggi chiamare ad un tavolo le forze di centrosinistra e il PD per scelte organiche e condivise appare non solo tardivo ma anche come una sorta di ancora di salvataggio. Molte forze di centrosinistra consiliari ed extraconsiliari hanno già fatto sapere che discutere con il PD che piazza in giunta un assessore proveniente dal centrodestra è un qualcosa di impensabile. Già era difficile prima figurarsi adesso. Tuttavia il tentativo di Cambia Paola rimane apprezzabile e fa riflettere su quello che dovrebbe stare alla base di una coalizione ben identificata dal punto di vista politico.