Primo giorno di scuola. Studenti genovesi senza banchi. L’ira di Toti
Ragazzi costretti a seguire le lezioni in ginocchio ed a usare le sedie come appoggio per libri e quaderni. Le mamme: “lo abbiamo chiesto noi”
GENOVA – La riapertura delle scuole in epoca di covid19 si non poteva immaginare migliore di quella degli anni passati. Le difficoltà evidenti dettate dalle norme legate alla tutela della salute di studenti e insegnanti hanno determinato un inizio dell’anno scolastico del tutto approssimativo. “Banchi nuovi per tutti” è stata la parola d’ordine lanciata a spot pubblicitario da parte del governo che ha avuto oltre sette mesi di tempo per riorganizzare la ripresa delle attività didattiche in presenza, ossia in aula. Il risultato? In alcuni casi buono, ma in altri disastroso come quello registrato in Liguria dove dei bambini hanno dovuto fare di necessità virtú arrangiandosi con quello che è stato messo loro a disposizione per poter seguire le lezioni e svolgere i compiti scolastici. In alcune aule di Genova infatti, mancano completamente i banchi e i ragazzi si sono dovuti adeguare appoggiandosi sulle sedie per poter scrivere e quindi svolgere i propri compiti in ginocchio.
Una scena non certo edificante che ha mandato su tutte le furie il Governatore Toti che appresa la notizia non le ha mandate a dire alla ministra Azzolina. Così munito di carta e penna ha scritto una missiva durissima al titolare del dicastero all’istruzione. Toti scrive:
“Cara Azzolina, questi sono gli alunni di una classe genovese, che scrivono in ginocchio perché non hanno i banchi che avevate promesso. E non sarebbero gli unici purtroppo – ha aggiunto il governatore della Liguria – i nostri bambini, le maestre e le famiglie non meritano questo trattamento, soprattutto dopo i sacrifici fatti in questi mesi in cui era anche un dovere morale lavorare per evitare tutto questo. Io lo trovo inaccettabile – ha dichiarato Toti – e sto già scrivendo una lettera alla direzione scolastica per intervenire immediatamente. Un’immagine come questa non è degna di un Paese civile come l’Italia”.
A questa presa di posizione rispondono le mamme degli alunni: “Tutto è partito giovedì, quando ci hanno comunicato che l’inizio della scuola sarebbe slittato 48 ore pe run ritardo di un giorno nella consegna dei nuovi banchi in alcune aule. Abbiamo insistito perché fosse garantito comunque un momento di festa per i nostri bambini“.