AMANTEA – I commercianti scrivono al ministro. “Siamo preoccupati e penalizzati dal CAS”
Inviata una missiva al ministro degli interni e al ministro della salute. Informata anche il prefetto di Cosenza
AMANTEA – I commercianti di Amantea si sentono penalizzati dalla situazione derivante dal CAS ex Ninfa Marina, struttura alberghiera dove sono ospitati migranti, alcuni dei quali risultare positivi al Covid-19. Una situazione questa che provoca timore tra le persone che evitano di recarsi ad Amantea per il rischio contagio. Una situazione che penalizza di fatto – secondo i commercianti – le attività è il commercio cittadino. Così gli stessi armati di carta e penna hanno inviato una missiva ai ministri Lamorgese e Speranza e per conoscenza al prefetto di Cosenza. Eccone il contenuto.
“Gli scriventi, firmatari della presente, rappresentano il commercio, il turismo ed i servizi del comprensorio di Amantea, cittadina in provincia di Cosenza, adagiata sul Mar Tirreno, che tradizionalmente fonda la propria economia sul turismo e sul commercio.
La già fragile economia locale è stata negativamente interessata dagli effetti dell’ondata pandemica in corso, ma, purtroppo, ha dovuto ulteriormente subire contraccolpi dalla dissennata gestione di un CAS, ospitato, senza autorizzazioni sanitarie di sorta, in pieno centro cittadino, saltato alle cronache di stampa nei mesi scorsi a causa di una estensione dei contagi di Covid19 tra i suoi ospiti.
Il CAS di Amantea è nato oltre 10 anni fa, come centro di accoglienza per immigrati, in una struttura ex alberghiera. Con l’emergenza COVID – 19, nel centro sono ospitati anche ragazzi, molto sfortunati, che risultano positivi al Coronavirus.
Evidenti sono le lacune della struttura, ospitata nei locali di un ex albergo, in specie sotto il profilo sanitario; a fronte del continuo ricambio di immigrati, molti dei quali positivi al virus, si è determinato un incremento esponenziale dei casi di positività al virus. Nel frattempo, la struttura continua a rimanere priva di ogni requisito minimo di ospitalità e senza alcun presidio sanitario stabile, mentre agli ospiti è stato consentito di continuare ad entrare ed uscire dalla struttura. Nessuna vigilanza interna alla stessa è stata prevista, con il risultato che, stando alla sola anagrafe della ASL, il numero di positivi al virus è cresciuto nella cittadina in maniera spropositata.
La incredibile gestione della struttura è stata tollerata e continua ad esserlo, nonostante il Comune di Amantea, già dichiarato in dissesto, sia al momento retto da una struttura commissariale all’esito dello scioglimento dello stesso per infiltrazioni mafiose e tale circostanza rende ancora più incresciosa la situazione di assoluta mancanza di rispetto ed applicazione dei DPCM e delle ordinanze governative e regionali che impongono precise limitazioni alla circolazione nei casi di accertato contagio. La carenza di autorizzazioni sanitarie e di controlli appare quindi causa di danni all’economia locale, al tessuto sociale ed alle minime regoli di convivenza civile, che non si intende oltremodo tollerare.
Invochiamo in conclusione un intervento sostitutivo e risolutore sulle competenze affidate alla Commissione straordinaria ed all’ASP di Cosenza che non hanno inteso, consapevolmente, dar seguito agli obblighi imposti dalla normativa statale e regionale, che valga a ristabilire le regole di convivenza civile; nel contempo chiediamo che si proceda ad una seria verifica delle condizioni di mantenimento del CAS nel centro cittadino e nelle attuali condizioni, riservandoci ogni opportuna azione nelle competenti sedi giudiziarie”.