Emergenza Covid – La Grande confusione del nuovo Decreto Legge
Il nuovo dispositivo del governo crea confusione e non chiarisce quali siano i DPI di protezione delle vie respiratorie. I costituzionalisti: “evidenti problemi di incostituzionalità”
ROMA – Oggi entra in vigore il DL del 7 ottobre 2020 con i quali sono state assunte dal governo misure più restrittive per fronteggiare l’emergenza Covid-19. L’interpretazione data da tutti a questo dispositivo del governo è quello più mediatico, ossia “l’obbligatorietà di indossare ovunque, anche all’aperto le MASCHERINE”. Ma è davvero così? La domanda sorge dopo una lettura del DL che parla di tutto tranne che delle mascherine ed aggiunge qualcos’altro che è stato oggetto di discussione da parte di eminenti costituzionalisti. Ma per capire di cosa parliamo partiamo dalla lettera b) dell’art. 1 del DL del 7 ottobre 2020. In esso si legge testualmente: “… obbligo di avere sempre con se’ dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con possibilita’ di prevederne l’obbligatorieta’ dell’utilizzo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attivita’ economiche, produttive, amministrative e sociali, nonche’ delle linee guida per il consumo di cibi e bevande… “
Partiamo dalla prima frase ed ossia: “… obbligo di avere sempre con se’ dispositivi di protezione delle vie respiratorie”. La prima cosa che notiamo è che in essa non si fa nessun riferimento esplicito alle cosiddette MASCHERINE. La seconda cosa che viene da pensare è: che cosa sono i dispositivi di protezione delle vie respiratorie? A nostro avviso, e non solo, potrebbe essere qualunque cosa che serva a coprire il naso e la bocca. Potrebbe essere un fazzoletto, una sciarpa una cravatta, il collo di un maglione. Potremmo continuare così all’infinito. Potrebbe essere qualunque cosa e non per forza una mascherina.
Ma andiamo avanti nella lettura della lettera b) dell’art. 1. Così troviamo “… con possibilita’ di prevederne l’obbligatorieta’ dell’utilizzo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”. Anche qua, cosa vuol dire “… con possibilita’ di prevederne l’obbligatorietà“, cioè chi dovrebbe prevederne l’obbligatorietà ed in quali circostanze? E chi stabilisce che le circostanze siano quelle che ne prevedano l’obbligatorietà dell’utilizzo? Che cosa si intende per “… le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”? Chi stabilisce quali luoghi abbiano le cosiddette “caratteristiche” o quali siano i “luoghi (all’aperto) che non garantiscano la condizione di isolamento? Qua i costituzionalisti sono insorti. Per gli studiosi della costituzione (uno di questi è il prof. Daniele Trabucco) UN DECRETO LEGGE NON PUÒ PREVEDERE O DEMANDARE A UNA SITUAZIONE ALEATORIA (ossia che può verificarsi o meno) MA DEVE STABILIRE COSE E CIRCOSTANZE PRECISE che non lascino spazio a interpretazioni o confusioni come in effetti quello che è stato emanato ieri fa. Ma leggendo ancora il DL si scopre che ne demanda ad un successivo DPCM l’implementazione. Ma questo è consentito? Secondo il professore costituzionalista Daniele Trabucco, ‘NO’. Lo stesso ha avuto modo si specifocare: “Decreti-leggi ad efficacia differita, la cui attuazione-implementazione é affidata a DPCM, sono incostituzionali per contrasto con l’art. 77, comma 2, Cost. nella cui ratio é inclusa la immediata applicabilitá delle sue disposizioni”. Insomma una situazione abbastanza confusionaria che non depone bene e potrebbe creare non pochi problemi sulla corretta attuazione del nuovo Decreto Legge.