Covid – Esistono le cure ma non le utilizzano. Ecco le testimonianze dei medici

I medici sperano nell’uso della aspirina, eparina e Cortisone per i pazienti che inizialmente non necessitano di ospedalizzazione.

Lo diciamo subito in premessa per evitare di suscitare pensieri stereotipati che non appartengono al nostro nodo di pensare. NON SIAMO NEGAZIONISTI, ma non esserlo non significa non utilizzare l’intelletto per analizzare ciò che sta accadendo in questo momento difficile di pandemia. Lo facciamo analizzando le parole di importanti medici che ne sanno certamente più di noi come si cura un paziente covid. Ma lo facciamo soprattutto per dare il nostro contributo (come è nel nostro stile) alla discussione in atto in questi mesi in modo tale che ognuno possa farsi una propria opinione. Buona lettura


È inutile, il vecchio detto che dice: “a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca” è sempre attuale, soprattutto in questo periodo stringente caratterizzato dalla pandemia da Covid.
A salire sul banco degli imputati è Aifa, l’organismo che autorizza l’utilizzo di farmaci come cura da applicare nei vari protocolli medici.
Lo abbiamo sentito la scorsa domenica dalla viva voce del prof. Pierpaolo Correale, che pur con molta diplomazia e senza alimentare polemiche, ha evidenziato come la cura con l’adenosina e l’ossigeno al 21%, messa a punto dalla sua equipe di ricerca, che sta dando, attraverso l’uso compassionevole, risultati strabilianti per la cura dei pazienti covid.
Difronte a dati scientifici già pubblicati su riviste specialistiche, Aifa continua a menar il can per l’aia aggrappandosi ad una burocrazia assurda, soprattutto in una situazione emergenziale come questa non dando, quindi l’autorizzazione (ormai dal mese di marzo) all’utilizzo dell’adenosina come cura per il covid.

Cosa in realtà che non ha fatto, usando il classico sistema dei due pesi e due misure, con altri farmaci come ad esempio il Tocilizumab utilizzato al Cotugno di Napoli poi rivelatosi inefficace nella stragrande maggioranza dei pazienti.
Il motivo? È sempre lo stesso. L’ingerenza delle case farmaceutiche. Tanto per chiarire, se dietro una sperimentazione c’è una casa farmaceutica la strada è spianata, se invece questa viene da un pool di ricercatori di un ospedale non sponsorizzati da alcuna casa farmaceutica tutto diventa più complicato.
Si pensi che per poter approdare alla fase due della sperimentazione con la cura per il cancro al polmone, il prof. Correale ci ha impiegato 5 anni, e adesso sono 3 anni che lotta per vedere conclusa la sua fase di sperimentazione.
Ma andiamo oltre. In questi giorni sono giunte notizie sconvolgenti da parte di alcuni medici. Uno di questi è Salvatore Spagnolo, cardiochirurgo calabrese che ha affermato che la cura per il covid esiste ed è data da cortisone e eparina. Fin qua nulla di nuovo perché è ormai risaputo che questi due farmaci inibiscono la creazione di trombi e nello stesso tempo spengono l’infiammazione agevolando la guarigione del paziente. Quello che sconvolge invece sono le sue dichiarazioni legate, guarda caso ad AIFA.
Per il prof. Spagnolo La somministrazione a domicilio dell’Eparina e del Cortisone, secondo Spagnolo, potrebbe contrastare, fin dall’inizio, l’insorgenza dei processi infiammatori e trombotici, quindi sostiene che il trattamento dei pazienti con questi farmaci debba avvenire tempestivamente a domicilio così si eviterebbero ospedalizzazione e quadri clinici gravi. Ma ciò non è attualmente possibile perché Aifa non ha ancora inserito questi farmaci nel trattamento dei pazienti nelle linee guida. Spagnuolo ha sottolineato: “Mi auguro – continua – che l’Aifa introduca nelle linee guida l’aspirina 100 per il trattamento dei pazienti positivi al Covid ma asintomatici e l’eparina a basso peso molecolare (Enoxaparina, clexane ecc.) quando compaiono i sintomi dell’influenza“.
Ma lo sappiamo tutti, ormai anche i bambini, che l’eparina, l’aspirina (che hanno il compito di rendere più fluido il sangue e evitare trombi) e il Cortisone che è un potente antinfiammatorio sono farmaci che costano circa 4 euro. Chi ci guadagnerebbe.

Vogliamo mettere un farmaco dalla efficacia incerta di nuova generazione dal costo esorbitante con farmaci sicuri e a basso costo e soprattutto efficaci?
Oppure vogliamo fare un torto alle case farmaceutiche che stanno lottando contro il tempo per realizzare un vaccino che non sappiamo che effetti potrà avere nel tempo?
Mille volte meglio foraggiare le case farmaceutiche. Che ne pensate?

Buon Covid a tutti!