Covid – Cesareo: “Proteggiamo i più deboli e riapriamo tutto”
Per il direttore sanitario dello spoke Paola-Cetraro è ora di riaprire tutto seguendo il modello svedese
CETRARO – “Facciamo come in Svezia, proteggiamo le categorie a rischio e RIAPRIAMO TUTTO! Basta, è ora di finirla con questa folle e criminale gestione dell’emergenza COVID“.
Ad affermarlo è il direttore sanitario dello spoke Paola-Cetraro che in un suo intervento sostiene l’esigenza di non indurre le persone al terrore e riaprire tutto per ritornare alla vita di sempre. Cesareo analizza anche il comportamento del governo che nell’ultima settimana ha emanato ben tre Dpcm, sempre più restrittivi e ancora non si sa se la decisione di chiudere tutto in un nuovo lockdown diventerà realtà. “Il governo – sostiene Cesareo – sbandierando un “aumento di contagi” (prodotto da innumerevoli tamponi ad elevata amplificazione RT-PCR che attestano la positività anche davanti a tracce di un virus non più attivo) sta imponendo lo stesso terrorismo mediatico e le stesse misure che hanno determinato l’ecatombe de marzo scorso. E così, assente anche oggi una medicina territoriale e diventate fondamentali le cosiddette USCA che potrebbero curare a casa loro i malati lievi di Covid, migliaia di persone si stanno riversando sugli ospedali determinandone il collasso”.
Nell’analizzare i numeri della pandemia Cesareo avverte: “il viru SARS-Cov-2 (al 90% asintomatico, e cioè che non provoca neanche una febbricola), già a febbraio scorso aveva “contagiato” milioni di italiani. Questo virus produce una immunità solo nel 10% dei contagiati e questo significa che rimarrà per decenni nella popolazione e non lo si schioda con mascherine, divieti di assembramento, “alberghi per contagiati”, coprifuoco e “zone rosse”. Per questo, invece di riproporre gli errori di marzo, bisogna strutturare in Italia la stessa strategia che ha permesso ad un Paese dell’Unione europea, la Svezia, di uscire dall’emergenza ed incamminarsi verso la piena normalità”.
Per il direttore sanitario dello spoke Paola-Cetraro è fondamentale mettere in sicurezza le persone più fragili, anziani e immunodepressi e riaprire tutto tornando alla vita normale. “Ed allora adoperiamoci perchè gli anziani vengano protetti così come gli immunodepressi, garantendo loro efficaci dispositivi provvisti di filtri (non le inutili mascherine), la consegna presso il loro domicilio della spesa e della pensione, percorsi preferenziali negli uffici pubblici, bonus taxi per evitare che si affollino sui mezzi pubblici. E’ necessario ed indilazionabile il rafforzamento della medicina del territorio anche rendendo fruibili gli studi medici. Necessita, altresì, un’unica direzione dell’emergenza affidata allo Stato e non ai governatori delle regioni che la usano solo per clientele e consensi; un’osservanz epidemiologica curata dallo Stato e non dalle regioni che, usando inaffidabili tamponi, scovano “focolai di covid” che utilizzano per le loro vessatorie iniziative; una trasparente informazione e non l’attuale terrorismo mediatico-istituzionale basato su “positivi” da compatire e dove nulla viene offerto sulla storia clinica dei pazienti “morti per covid”. Immediata deve essere la revoca dello stato di emergenza, dei DPCM e delle ordinanze regionali, permettendo, così, il pieno ripristino di tutte le attività. Adeguati ed immediati sussidi per le categorie in crisi; sussidi finanziati non già tagliando stipendi e pensioni o incravattandoci con il Recovey found o il MES. Per affrontare la crisi monetaria, la Svezia, che gode della sovranità monetaria, ha già stampato 800 miliardi di corone (circa 73 miliardi di euri). A noi ciò viene impedito dai vampiri dell’Unione europea”.