PAOLA – Niente acqua dalle 22 alle 5 del mattino? Sí, anzi No. Ma cosa sta succedendo?
La dispersione idrica tra i problemi principali. Il sindaco ha annunciato in consiglio comunale che presto vi sarà in assise la discussione sul progetto di finanza per privatizzare l’acqua
PAOLA – Acqua bene comune? Acqua bene indispensabile? Acqua come mezzo di igenizzazione nel periodo di pandemia? No problem. La togliamo a tutti dalle ore 22 alle ore 5 del mattino. Sí, anzi No.
Sembra paradossale? Ed invece è reale tanto quanto l’ordinanza del sindaco di Paola che ha stabilito l’erogazione del prezioso liquido venga sospesa nella fascia oraria sopra indicata. La motivazione? NON PIOVE! Così le falde acquifere non sono al massimo del loro “splendore”. In questo modo, almeno questo è quello che ci pare di comprendere dall’ordinanza, in attesa della pioggia che rimpingui le falde acquifere, si sospende l’erogazione per tutti. Mal comu e mezzo Gaudio, direbbe qualcuno!
Ma poi l’ordinanza sparisce dalla pagina Facebook dove magicamente arriva la puntualizzazione che riportiamo di seguito che tenta di mettere un freno alla valanga di disapprovazione e arrivata via Facebook.
Ognuno ha il suo grado di sopportazione!
Insomma prima con una ordinanza si dice di sospendere l’erogazione dell’acqua dalle ore 22 alle ore 5 del mattino e poi con una puntualizzazione si dice che non è vero. IMMAGINIAMO CHE L’ORDINANZA SIA STATA RITIRATA, ALTRIMENTI LA PUNTUALIZZAZIONE SULLA BASE DI COSA SI FA?
Insomma tra fotografie degne da catalogo pret a porter, verbali senza riferimenti normativi, ordinanze prima inserite e poi ritirate, puntualizzazioni che non sappiamo che valore possano avere rispetto ad una ordinanza, sulla pagina Facebook del comune di Paola ultimamente le cose non stanno andando molto bene.
LA DISAMINA DELLO STATO ATTUALE DELLE COSE
Il comune di Paola riceve e fattura ogni anno per 3,6 milioni di metri cubi di acqua, una quantità più che sufficiente per una cittadina che galleggia sopra i 15 mila abitanti.
Come sappiamo la gestione della rete idrica compresa la manutenzione della stessa è affidata a Ecotec.
Ed allora perché questo quantitativo di acqua, che viene rinpinguata anche da approvvigionamenti dei nostri pozzi per 700 mila metri cubi annui, non è sufficiente per tutte le famiglie Paolane?
Perché c’è una dispersione nella rete idrica di circa il 70%.
In pratica ci arrivano 3,6 milioni di metri cubi annui più quelli derivanti dai nostri pozzi (700 mila mc), che vanno a finire nella nostra rete idrica dove tra buchi e rattoppi se ne perdono circa 3,2 milioni annui così nelle case ne arrivano 1,1 milioni che effettivamente sono insufficienti.
Ma purtroppo non piove (in autunno) e c’è già chi si sta attrezzando per la danza della pioggia nella speranza di riavere le falde acquifere rimpinguate.
Ma se non piove in autunno, non piove solo per la città di Paola? Anche perché non ci sembra che in altri centri del Cosentino siano state prese decisioni così drastiche.
Almeno non ne abbiamo contezza. Ma magari sbagliamo.
Di certo su una cosa non sbagliamo, che nel piano triennale delle opere pubbliche, oltre a ricomparire miracolosamente il “Porto dei Normanni” è apparso un Progetto di Finanza per la privatizzazione dell’acqua.
Quello stesso progetto di Finanza annunciato da sindaco nel corso di uno tra gli ultimissimi consigli comunali come prossimo all’approdo al consiglio comunale e lo stesso che compare come risoluzione al problema dispersione idrica nella risposta data dal comune alla Corte dei Conti.
Ma adesso tutti siamo in altre faccende affaccendate e non possiamo pensare a queste cose. C’è la campagna elettorale per le regionali che incombe. Inoltre, dobbiamo portare alla “ribalta mondiale” il problema della Terapia Intensiva dell’Ospedale di Paola divenuto il problema dei problemi. Tutto il resto non conta.
Anche se qualcuno sta già pensando da stasera di andare a dormire per protesta nei pressi delle falde acquifere.
Il meteo dice che da stasera è prevista pioggia, anzi sta già diluviando!
Speriamo bene!