PAOLA – Domani riaprono le scuole, ma emerge il rischio di interrompere la didattica
Le lezioni riprendono in presenza e quindi la DAD non verrà più garantita. Le mamme meditando di far disertare la scuola ai figli
PAOLA – L’ennesimo pronunciamento del Tar della Calabria contro l’ennesima ordinanza del sindaco di Paola avente ad oggetto la chiusura delle scuole ha scatenato un putiferio.
Le chat delle mamme in queste ore sono caldissime, infuocate da commenti e da conversazioni tutte improntate alla ricerca del modo per evitare la riapertura delle scuole.
Ma un modo non esiste. Ed allora l’idea che sta maturando in queste ore è quella di far disertare la scuola ai propri figli.
IL RISCHIO
Dunque domani il rischio sarà che nonostante la riapertura della attività didattiche in presenza, quelli effettivamente in aula saranno pochissimi.
Ma se questa dovesse essere la decisione più condivisa quale sarebbe il rischio maggiore?
Senza dubbio quello di far rimanere i propri figli senza didattica. Infatti, i genitori che decideranno di non mandare i figli a scuola, che comunque dovranno giustificare con motivi validi (non basta dire: c’è il covid) faranno rimanere i propri bambini senza lezioni e senza didattica.
IL MOTIVO
Perchè senza una giustificazione valida di chiusura delle scuole, come poteva essere una ordinanza di chiusura, non potrà essere attivata la DAD (Didattica a Distanza).
Le insegnanti infatti sono chiamate, da domani, a svolgere il proprio lavoro non più da remoto ma in presenza. Inoltre, viene da sé che un prolungamento volontario della assenza avrà delle conseguenze sul profitto scolastico.
Vi è da sottolineare inoltre, che l’apertura della scuola nella città di Paola, verrà, per effetto della decisione del Tar, anticipata di un solo giorno.
Infatti l’ordinanza del sindaco di Paola aveva previsto la proroga della chiusura delle scuole fino al tutto il 3 dicembre. Quindi a Paola anziché rientrare il 4 dicembre si ritornerà il 3 dicembre, che a dal punto di vista delle prevenzione da Covid non cambia un granché.
Comunque, la preoccupazione c’è e scorre lungo le chat delle mamme. Vedremo domani cosa accadrà.