Non più “terra di nessuno”.. Una unione di forze per una nuova Calabria
di Francesca Straticò
“La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano” scriveva Stendhal, e i calabresi si somigliano tutti nei tratti di un orgoglio ferreo, di una dignità coraggiosa, di una nettezza a tratti rude e di una generosa accoglienza. Ciò che non ci somiglia, invece, è la bassa qualità di quella rappresentanza politica inconsistente, egoista ed avida, che da tempo ci ha reso una “colonia”. La Calabria, lo abbiamo detto più volte, è ricca di valori e risorse identitarie, è luogo ideale per lo sviluppo ecosostenibile, gode di una felice posizione nell’area mediterranea, è punto cruciale di collegamenti ed ha accesso privilegiato all’area marittima che può opporsi alle rotte commerciali indo-pacifiche. Eppure, nonostante la nostra rilevanza nei futuri sviluppi economici, strategici e militari d’Italia e d’Europa, continuiamo a delegare ad altri le scelte decisive del nostro futuro. Senza un immediato cambiamento di rotta rischiamo che, anche nelle prossime regionali, s’impedisca a tanti talenti calabresi di emergere, e che la Calabria perda l’ennesima occasione di cambiare volto e prospettive. Serve la decisione ed il coraggio di denunciare stanchezza per le diatribe interne di partiti e coalizioni, celebrate a beneficio di pochi ed in danno della collettività, e serve la pretesa d’interventi immediati. Abbiamo bisogno di agire subito su temi fondamentali: sanità, disoccupazione, spopolamento, infrastrutture, collegamenti, e su settori esiziali come l’agroalimentare e turistico. C’è bisogno di università, centri di ricerca, specializzazione e formazione e c’è bisogno di una governance semplificata, agile e trasparente. Penso che questo progetto ambizioso, ma non impossibile, sia realizzabile con il contributo e l’interazione di forze positive che mettano a disposizione il bagaglio di esperienze e valori e sappiano rinunciare a sterili individualismi. La Calabria è una terra difficile che ha bisogno di una rappresentanza competente e qualificata, libera da condizionamenti e forte della conoscenza diretta e profonda delle sue problematiche, ma non ha bisogno di guardare fuori dai suoi confini per reperire la migliore rappresentanza possibile. Basta cambiare, il paradigma della proposta e trovare nuove soluzioni in linea con i più recenti e determinanti assetti governativi. E’ dalle ultime amministrative a Castrovillari, molto prima, dunque, del Governo Draghi, che propongo con entusiasmo una soluzione ispirata al “modello Ursula”, alludendo alla Von der Leyen, sebbene con qualche adattamento, perché sento la necessità e l’urgenza che i confini della politica, classicamente intesa, si dissolvano a beneficio delle esigenze più impellenti. Le prossime regionali sono il momento opportuno per mettere in campo un progetto che veda insieme una nuova e diversa interazione tra la società civile e la politica più ispirata e lungimirante, un progetto che dovrebbe unire, sotto il vincolo della indifferibile necessità di pragmatismo, le più qualificate espressioni di civismo associativo, i riformisti, le forze cattoliche, moderate e liberaldemocratiche. Nessuna forza politica e nessuna coalizione tra quelle già in campo, possono garantire la realizzazione di quella rivoluzione necessaria alla Calabria, che deve essere culturale prima ancora che politica, economica e sociale. Il governo della regione, la sanità, le proposte e tutte le decisioni politiche rilevanti per la Calabria, spettano solo ai calabresi, non a forestieri, oriundi od emissari. Non possiamo più consentire a nessuno di decidere in nostro nome o per nostro conto e non possiamo offrire la nostra terra per l’esercizio di ambizioni personali, altrove insoddisfatte. Non siamo colonia né terra di frontiera. Occorre una unione di forze che sappiano garantire il rispetto dei diritti primari e l’equa distribuzione delle imminenti opportunità di sviluppo e crescita. Serve un nuovo fronte politico unitario, sostanzialmente diverso dalle aggregazioni che sino ad oggi sono state proposte, che sia eterogeneo ma armonizzato da precisi obiettivi comuni e che sappia garantire alla Calabria un governo capace di renderla moderna, competitiva, ben organizzata e pronta ad accogliere e vincere le sfide del futuro.
Francesca Straticò