Laboratori di didattica inclusiva, una occasione per coloro che credono nella parola “Inclusione”
Il progetto verrà presentato a Paola nella sala consiliare mercoledì 26 luglio alle ore 10
“Inclusione”. Quante volte si è sentita pronunciare questa parola. Quante volte la si è letta e soprattutto quante volte la si è commentata magari elevandosi a maestri? Credo innumerevoli volte. Forse la parola inclusione, dai politici alle persone comuni rappresenta la forma verbale più abusata sottoforma di ipocrisia sociale. Per molti, ma per fortuna non per tutti, essa incarna il famoso detto: “predica bene e razzola male” perchè per tanti straparlare è una abitudine abusata che ha un minimo comun denominatore “non far seguire alle parole i fatti”. Ci sarebbe da citare un altro detto che avrebbe insita dell’omofobia che non condividiamo e quindi addocendola vien da dire: “è facile fare gli splendidi quando non si rischia di proprio ma si rischia ciò che non ci appartiene”. L’inclusione invece è l’esatto contrario ossia parlar poco e fare tanto per coloro a cui la vita non ha voluto regalare la gioia di una piena autonomia. Ma questa per fortuna è solo una parte della medaglia, forse la più estesa a cui però fa da contraltare l’altra faccia fatta da persone sensibili che alle famose parole fanno seguire i fatti, fatti seri. Ed allora vi presentiamo quanto di seguito
Ossia un appuntamento serio e fattivo che verrà divulgato mercoledì 26 luglio alle ore 10:00 preso la Sala Consiliare “F. Lo Giudice” si chiama: “Laboratori di didattica inclusiva”.
Un progetto innovativo per il territorio che punta a garantire maggiori servizi a sostegno degli studenti con disabilità e D.S.A..
🟢 Interverranno:
𝙎𝙞𝙢𝙤𝙣𝙖 𝙉𝙞𝙜𝙧𝙤 | psicologa e psicoterapeuta
𝙍𝙤𝙨𝙖 𝘼𝙗𝙧𝙖𝙢𝙤 | docente specializzata nel sostegno didattico
𝘼𝙣𝙙𝙧𝙚𝙖 𝙎𝙞𝙜𝙣𝙤𝙧𝙚𝙡𝙡𝙞 | consigliere comunale
Alla iniziativa assolutamente lodevole sono stati invitati Dirigenti scolastici (noi aggiungiamo: alcuni assolutamente negati e impreparati sull’argomento) Presidenti dei Consigli d’istituto e rappresentanti delle associazioni del territorio.
Una occasione da non perdere per coloro che della parola inclusione ne fanno quasi una ragione di vita. Assolutamente da scansare per gli ipocriti (di cui sopra) che amano riempirsi la bocca con questa parola ma che di “sporcarsi le mani” non ne hanno alcuna intenzione.