L’intelligenza artificiale spiegata in un incontro pubblico dal paolano George Gottlob
Nella giornata odierna in neo paolano George Gottlob ha incontrato i suoi nuovi concittadini nell’auditorium del complesso S. Agostino grazie alla volontà della amministrazione comunale paolana
“Mi piace vivere a Paola che è un posto bellissimo. Amo il mare e fare lunghe passeggiate con mia moglie e il mio cane”. Parole semplici ricche di sentimento e amore che nulla hanno di “artificiale” e fin qua nulla di strano ma visto che a pronunciarle è stato il prof. George Gottlob da tutti considerato il padre della intelligenza artificiale potrebbero suonare strane. Ma di strano non vi è assolutamente nulla se non l’innovazione tecnologica proposta dalla nuova forma di “intelletto” creata dall’uomo e affidata ad una macchina che ha la pretesa di rendersi più umana possibile. Nella giornata odierna in neo paolano George Gottlob ha incontrato i suoi nuovi concittadini nell’auditorium del complesso S. Agostino grazie alla volontà della amministrazione comunale paolana. In questa occasione l’oxfordiano professore divenuto docecente Unical grazie alla amicizia con il magnifico rettore, Nicola Leone, ha spiegato le ragioni della sua scelta radicale made in Calabria. Insieme a lui il sindaco, Giovanni Politano a fare da padrone di casa, il Rettore Unical e il giornalista moderatore, Paride Leporace. La platea di curiosi ha potuto ascoltare dalla viva voce di Gottlob i pro e i contro della intelligenza artificiale. Una cosa al professore Gottlob va riconosciuta, oltre al talento scientifico, la grande onestà nel fare un bilancio senza filtri della forma di intelligenza con cui l’uomo dovrà convivere sempre più costantemente in un futuro sempre più prossimo. “A fronte di benefici innegabili – ha spiegato il professore – in campo medico, del riconoscimento delle truffe, della utilità in tanti altri settori è giusto affrontare quelle che sono le paure che l’intelligenza artificiale provoca tra le persone, in Italia più sentita rispetto ad altri Paesi Europei“. Il riferimento è diretto alla paura che effettivamente una macchina possa sostiursi all’uomo, una cosa non tanto remota. Ma a differenza dell’evoluzione dei tempi vissuti caratterizzata dal cosiddetto progresso tecnologico, l’intelligenza artificiale è qualcosa di più. Secondo George Gottlob il gioco vale la candela. Sono molto di più i benefici che l’uomo potrà trarre da “macchine pensanti” che i pericoli che da esse potrebbero derivare. In una frase sola: “Ce la faremo”. La curiosità è davvero tanta e i campi di applicazione sono sconfinati e come tutte le cose occorre capire come l’uomo voglia davvero sfruttare questa grande opportunità scientifica perchè alla base di tutto c’è e ci sarà sempre la vera volontà e il naturale intelletto, quello umano.