Elezioni Regionali, salta l’incontro romano dei 5 Stelle. Insofferenza in casa PD.
Zingaretti vorrebbe chiudere l’accordo ma i grillini fanno melina e alzano il prezzo. Spuntano i primi malumori
ROMA – La storia delle alleanze a sinistra in questa tornata elettorale regionale sembra più che altro un calvario. Lo è sia per il M5S che per il PD che pur condividendo il gradimento sullo stesso candidato, Pippo Callipo, sembrano dover prendere strade diverse. Questa sera l’incontro tanto atteso, dopo quello di settimana scorsa, non c’è stato. Tutto è saltato per impegni istituzionali di Di Maio.
Il ministro degli esteri nonché capo politico pentastellato doveva incontrarsi con i parlamentari calabresi che con ogni probabilità gli avrebbero confermato la volontà di correre da soli. Tutto rimandato dunque, anche se non si può tirare troppo la corda. A questo punto in casa Cinquestelle cominciano a diventare troppi gli interrogativi. Oltre al nodo delle alleanze si deve sciogliere anche il caso Dalila Nesci che oggi ha incassato il placet dell’ex ministro della salute Giulia Grillo schieratesi apertamente dalla sua parte. Tutto questo tergiversare e decidere di non decidere a brevissimo tempo sta suscitando un po’ di malumori in casa PD dove si gradirebbe conoscere le reali intenzioni dei grillini.
Qualcuno avrebbe detto: “se c’è la volontà bene altrimenti meglio proseguire da soli”. Ma la volontà in casa Cinquestelle è condizionata da diktat imposti a Zingaretti da Parte di Di Maio. Sembrerebbe che per convincere i suoi parlamentari ad allearsi con il PD il ministro degli esteri si sia impegnato a chiedere a Zingaretti di fare una vera e propria epurazione in casa PD. Ai grillini non basterebbe solo il disconoscimento di Oliverio ma vorrebbero anche l’esclusione dalle liste dei candidati gli attuali consiglieri regionali e i pezzi da novanta rimasti fedeli a Zingaretti il che vorrebbe dire niente candidature per i vari Guccione, Battaglia, Censore e altri.
Un prezzo salatissimo che non sappiamo se il segretario democrat sarà disposto a pagare. In fondo finora questi sono stati i suoi fidi soldati in terra Calabra. C’è anche chi sostiene che questa richiesta sia una scusa bella e buona per evitare una alleanza con il PD. Come dire: “io ti chiedo una cosa impossibile, tu mi rispondi di No e quindi salta tutto e magari neanche per colpa mia“. Anche questa potrebbe essere una strategia. Vedremo se la condivisione sul candidato presidente possa essere la chiave di svolta per venire a capo di una situazione davvero complicata.