Elezioni Regionali – Pd, M5S e Centrodestra, l’incertezza regna sovrana
I nodi da sciogliere sono tanti e riguardano i nomi dei candidati presidente e di conseguenza la formazione delle coalizioni
CATANZARO – L’andirivieni delle candidature alla presidenza della Regione Calabria è un giochetto ormai molto in voga. Ad aprire le danze è stato il PD con Pippo Callipo ultimandolo (?) con Maurizio Talarico (il re delle cravatte) che prima aveva rifiutato l’offerta di Zingaretti e poi si è rimesso in gioco (dopo il rifiuto di Rubbettino) dando la sua disponibilità a guidare una coalizione Pd+Liste Civiche. Situazione altrettanto confusa anche in casa Movimento Cinque Stelle, che dopo il rifiuto servito a Zingaretti (l’ennesimo) per un apparentamento in stile Umbria, ancora non ha sciolto il nodo della candidatura alla presidenza della regione. Anche qua si gioca a rilancio come nel caso di Dalila Nesci che aveva messo in campo la sua candidatura stoppata da Di Maio, poi rimessa in campo nuovamente con il sostegno dell’ex ministra grillina Giulia Grillo (stoppata nuovamente), e rilanciata negli ultimi giorni con un post su facebook.
La Nesci infatti sul suo profilo social scrive: “Dire sì alla mia candidatura significherebbe sostenere una giovane donna, in un percorso politico che sia responsabile, pragmatico e trasparente, di aggregazione civica trasversale e aperto a tutti, sia ai militanti di destra o di sinistra che a tutti quelli che non si ritrovano in alcuna delle attuali sigle di partito. Dobbiamo premiare chi, fino ad oggi, nel territorio calabrese ha resistito fieramente alle ingiustizie e alle vessazioni. Con una candidatura dell’ultima ora o di sola testimonianza, rischiamo senz’appello il ‘terzo posto’ e quindi l’irrilevanza. Saremmo fuori dal Consiglio Regionale“. Ma anche quest’ultimo rilancio sembrerebbe essere stoppato nuovamente da Di Maio. Quindi, l’incertezza in casa M5S ancora regna sovrana. Qualche giorno fa era trapelata la notizia che i grillini potessero optare in una non presenza alle elezioni regionali del 26 gennaio prossimo, sullo stile di quanto fatto alle ultime amministrative in alcuni comuni calabresi, notizia poi smentita categoricamente, quindi i pentastellati ci saranno. Resta da capire con quale candidato presidente e soprattutto se da soli o in coalizione. Il ‘No’ Rifilato a Zingaretti nei giorni scorsi sembrava categorico e lasciava intendere la scelta solitaria ma nelle ultime ore sembra essersi riaccesa la fiammella amorevole tra Di Maio e Zingaretti.
Anche questa, se confermata, in un Paese normale sarebbe una notizia clamorosa, soprattutto dopo quello che è successo in Umbria, per quello che si sta profilando in Emilia Romagna, ma ormai in Calabria Pd e M5S ci stanno abituando a tutto. Comunque negli ambienti grillini calabresi c’è chi giura che questo matrimonio non si farà ma a questo punto l’unica certezza la potrà dare solo l’ufficializzazione delle coalizioni da parte dei partiti. Situazione di incertezza anche nel centrodestra dove c’è da sciogliere il nodo Occhiuto. Il sindaco di Cosenza non sembra essere intenzionato a fare passi indietro, al massimo potrebbe retrocedere di fronte alla candidatura di un altro Occhiuto, Roberto (suo fratello) ed il pressing nei confronti di Silvio Berlusconi è ormai arrivato all’estremo. Il patron di Forza Italia che in queste manifestazioni di forza si trova a suo agio, appagando la sua personalità ha di recente dichiarato: “In Calabria il candidato alla presidenza della regione lo scegliamo noi di Forza Italia”. Messaggio chiaro al duo Salvini-Meloni e soprattutto a chi spera di essere candidato a presidente (Sergio Abramo e Wanda Ferro). Anche qua occorrerà capire se vi sarà la quadratura del cerchio con un candidato unitario e piacente a tutti (Fratelli Occhiuto compresi) altrimenti anche qui si assisterà ad una divisione. Il termine ultimo postosi dal centrodestra per decidere è fine novembre. Al momento l’unica certezza è che l’incertezza regna sovrana.