Elezioni Regionali – Adesso Zingaretti pensa ad una possibile soluzione interna al PD
Il segretario sembrerebbe aver cambiato idea e pensa a Iacucci, Irto e Guccione come possibili nomi da contrapporre a Oliverio
ROMA – Da più giorni tutti si stanno domandando cosa stia succedendo in casa PD. L’ostinazione di Zingaretti a non voler trovare la via del dialogo, come dovrebbe avvenire in un qualsiasi partito, per risolvere il nodo della candidatura alla presidenza della regione Calabria sta assumendo connotati prima grotteschi ma adesso addirittura comici. Il segretario democrat ha collezionato in fila il ‘NO’ di Callipo, Guarascio, Talarico, Rubbettino del Movimento 5 Stelle tutti in procinto di scendere in campo sotto il vessillo o in alleanza con lui.
A questo si aggiunga il ripensamento di Talarico che adesso vorrebbe essere candidato ma a questo punto, forse, non potrà più esserlo perché molti circoli piddini calabresi vorrebbero una scelta interna al partito. In fondo lo avevamo detto da più tempo le vie per Zingaretti rimangono solo due. La prima che sarebbe quella più naturale e seria ossia le Primarie; la seconda quella più incomprensibile della fronda anti-Oliverio ma con una scelta interna al PD (Leggi QUA). Proprio questa seconda linea sembra prevalere nelle ultime ore con il segretario piddino che sembrerebbe stia pensando a due rappresentanti istituzionali democrat: il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci o il presidente del consiglio regionale, Nicola Irto, che comunque non sarebbero le uniche due soluzioni.
Tra i possibili candidati, qualora questa nuova linea dovesse prevalere, vi sarebbe anche Carlo Guccione, il capostipite della fronda interna al PD Calabrese. Ma cosa significherebbe una soluzione del genere? Una scelta del genere assumerebbe ancora di più una valenza politica. Infatti, fin quando il Pd era andato nella direzione della candidatura civica, pur se incomprensibile era pur sempre una scelta di discontinuità anche se non dava alcun merito alla classe politica democrat calabrese; la scelta interna al partito invece, apre una questione politica all’interno del partito calabrese per due ordini di motivi. La prima perché se si sceglie un dirigente piddino devono essere gli iscritti a sceglierlo (quindi si da valore alla richiesta delle primarie da parte di Oliverio), la seconda perché non si tiene conto del fatto che Oliverio, fino a prova contraria è un iscritto del PD e nel pieno rispetto dell’articolo 18 dello statuto del partito può chiedere, come ha fatto la sua ricandidatura.
Solo in caso di altra proposta si dovrebbero celebrare le Primarie. Quindi la domanda è: accertata la volontà di Oliverio a candidarsi e vista l’inversione di Zingaretti a proporre un nome interno al PD per la presidenza della Regione Calabria, perché non mettere sul tavolo le due candidature e celebrare le primarie nel pieno rispetto dello statuto del partito? Ma come detto da più tempo entrare nella testa di Zingaretti ultimamente è davvero molto complicato. Vedremo cosa accadrà da qui all’ultimo giorno utile per la presentazione delle liste.