Il Pd vuole commissariare le federazioni di Cosenza e Crotone

Guglielmelli: “sono allibito. Non abbiamo mai violato una sola regola dello statuto del partito”

Mario Oliverio e Luigi Guglielmelli

COSENZA – Oramai è guerra aperta tra il Pd e i circoli calabresi. Dopo la notizia di ieri dell’ammutinamento di quelli crotonese Oddati, Graziano e Zingaretti pensano ad una soluzione drastica: il Commissariamento. Sì, perché il trio nazionale vorrebbe commissariare sia la federazione cosentina che quella crotonese. Appresa la notizia il segretario provinciale Luigi Guglielmelli ha espresso tutto il suo rammarico e tutta la sua perplessità attraverso i social.  Guglielmelli scrive:  “Ho letto la notizia data da Il Fatto di Calabria sull’imminente #commissariamento delle Federazioni di Cosenza e Crotone.

Sinceramente non comprendo quali motivazioni possano esserci alla base di tale provvedimento dal momento che a Cosenza non vi è stata alcuna violazione dello Statuto tale da giustificare questo provvedimento. Ho la coscienza a posto e sono tranquillo: da 6 anni la Federazione di Cosenza, in piena crisi dei partiti, non è mai incorsa in alcuna violazione dello statuto del partito.


Quali le motivazioni dunque? Aver preso atto della volontà della direzione provinciale di voler ricandidature il Presidente uscente del PD Mario Oliverio? Sarebbe assai singolare commissariare una Federazione perché ricandida un proprio iscritto, ancor più perché uscente.
Aver proposto le elezioni primarie insieme a 5000 iscritti al PD?
Aver detto di no alla candidatura di Pippo Callipo? È vero l’ho detto e per almeno due ragioni:
1) ho detto che non avrei appoggiato chi solo un anno fa ha votato per la coalizione di Salvini e precisamente per come da lui stesso ammesso, per il nipote (“per me è come un figlio”) Mangialavori.
2) Oltre un anno addietro, come Federazione abbiamo assunto un impegno morale e politico con la associazione nazionale ANMIL per far istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul tragico fenomeno delle morti sul lavoro. A seguito di quel lavoro, nell’Aprile 2018 con prima firmataria la nostra deputata è stato formalmente presentato uno specifico disegno di legge. 


Ho espresso inoltre le ragioni per cui il
#Rinnovamento non si costruisce con la vecchia Confindustria ma con i tanti giovani appassionati di politica, sindacato, associazionismo e cultura. Callipo è la negazione di tutto questo, una figura intrisa di conservatorismo sui temi dei diritti civili come le unioni di fatto e lo ius culturae.
Mi si caccia dunque perché impegnato in una guerra senza quartiere alle morti bianche? Se è così ne prendo atto amaramente dovendo riconoscere che per la prima volta un segretario di federazione viene cacciato con questa motivazione che non rende onore alla gloriosa storia del nostro Partito. Ovviamente non mi fermo e continuerò a portare avanti le mie idee di sinistra e valuterò il provvedimento, se ci sarà, anche da un punto di vista legale.
In questo momento, infine, ho deliberato l’intitolazione della sala principale della Federazione di Cosenza “Ai caduti sul lavoro”. Se sarà il mio ultimo atto da Segretario voglio che sia la mia eredità politica per il PD. Un monito per tutti quelli che varcheranno quella stanza affinché nessuno più osi calpestare la memoria di chi è morto mentre lavorava”.