Successo di pubblico per Biagio Izzo all’Odeon di Paola. Ecco cosa ci ha raccontato

L’attore napoletano ha portato in scena la commedia di Edoardo Tartaglia ed ha risposto alle nostre domande.

Uno scatto durante l’intervista a Biagio Izzo

PAOLA – La comicità associata alla quotidianità che racchiude valori come l’amore di un padre verso una figlia e vicissitudini che chiunque ha vissuto almeno una volta nella propria esistenza legata al pagamento delle tasse. Può essere così riassunta la commedia teatrale di Eduardo Tarataglia, “Tartassati dalle Tasse” portata in scena dall’attore partenopeo, Biagio Izzo, insieme a Mario Porfito, Magdalena Grochowska, Arduino Speranza, Roberto Giordano, Adele Vitale, ieri sera sul palco del Teatro Odeon di Paola difronte un pubblico numerosissimo che ha mostrato di apprezzare molto le avventure di Innocenzo Patanaro, il baccaiuolo che ha voluto dare una svolta alla sua vita aprendo un ristorante nippo/napoletano dal nome improbabile “Sushi all’acqua pazza” immediatamente attenzionato dalla Guardia di Finanza. Biagio Izzo ha mostrato tutta la sua verve comica che ne ha caratterizzato la sua lunga carriera di attore. Per capire meglio da dove nasce questo suo ultimo progetto lo abbiamo incontrato prima dello spettacolo per fare una chiacchierata con lui, durante la quale gli abbiamo posto alcune domande alle quali il comico napoletano ha risposto con grande disponibilità.

“Taratassati dalle Tasse” è una storia che può essere vista come uno spaccato di vita napoletana o vi è dell’altro?

Assolutamente no. Questa storia ha un ampio respiro e appartiene alla vita di ciascuno di noi. Chi è che non si è trovato ad affrontare un problema con il fisco? Noi abbiamo voluto esorcizzare in chiave ironica un argomento serio come hanno fatto anche in passato grandissimi attori inserendo nel suo interno valori importanti come l’amore di un padre vedovo per la propria figlia che è stato apprezzato molto dal pubblico.

Una scena della commedia teatrale “Tartassati dalle tasse”

A proposito di grandi attori, quello delle tasse in passato è stato oggetto di un film di Steno del 1959, “I Tartassati” interpretato da due giganti come Aldo Fabrizi e Totò

Si, è vero. Di recente mi sono ritrovato a guardare questo film e pensando alla nostra commedia teatrale mi è venuto spontaneo pensare quanto sia attuale questo argomento. Lo era a fine anni cinquanta e lo è assolutamente anche adesso.

Qual è il tuo rapporto con il teatro e quello con la televisione e il cinema?

Assolutamente agli antipodi. Io amo profondamente il teatro e poco la televisione e il cinema. Sul palcoscenico io sono davvero il personaggio che interpreto, io sono davvero Innocenzo Patanaro, ho davvero una figlia. Il teatro dà libertà di espressione umana e artistica ciò che non riesce a darti il cinema e la televisione. La tv la guardo poco anche per via del mio lavoro. La guardo per tenermi informato anche se so che molti programmi televisivi stanno andando e sono andati bene come ad esempio l’ultimo Festival di Sanremo o alcune fiction. Ma il teatro è tutta altra cosa.