CODOGNO – La vita di Marco ai tempi del Coronavirus
Attraverso di lui abbiamo cercato di capire come si svolge la vita nel cuore della “Zona Rossa”
CODOGONO – Oggi vi parliamo di una storia di una persona normale, un padre di famiglia che per vivere, come tutti noi, lavora in modo laborioso. Una persona del sud Italia che ha dovuto scegliere di lasciare la propria terra. Lui è Marco Esposito, paolano di nascita e fuscaldese di adozione. Da diversi anni vive a Codogno perché lì svolge la sua attività lavorativa come applicato di segreteria in una scuola. Marco si trova in questi giorni in una situazione difficile. Nel fulcro della zona rossa, vive un isolamento forzato come il resto degli abitanti della cittadina Lombarda. Marco coltiva da molti anni la sua passione più grande, la Pallavolo. Ha giocato da ragazzo in varie squadre e adesso è l’allenatore della Delta Infor Volley Codogno. Una squadra femminile che milita nella Prima divisione.
Attraverso di lui cerchiamo di capire come vivono i cittadini di Codogno ed in generale quelli che ormai abitano in quella che é conosciuta come “La Zona Rossa”. Marco si racconta a cuore aperto e nelle sue parole traspare tutta la tristezza di un uomo che è bloccato all’interno della sua città adottiva e non sa come e quando potrà scendere in Calabria per riabbracciare i suoi tre figli, la madre e la sorella. Ma Marco ha una grande forza di volontà e lotta, insieme ai cittadini di Codogno, insieme alle sue ragazze della Volley per far si che la vita non sia completamente stravolta da un invisibile nemico chiamato COVID-19. Marco ci scrive dicendoci:
“Ciao Mimmo, che dirti qui la vita non è più come prima. Abbiamo mille restrizioni da rispettare. I locali, i bar le pizzerie dove prima ci incontravamo adesso sono chiusi come i negozi e tutti gli esercizi Commerciali. Tutti noi, qui, abbiamo degli orari ristretti da rispettare. Ma da qualche giorno la gente sta reagendo riscoprendo pian piano la voglia di reincontrarsi e di fare semplicemente una passeggiata
all’aperto. Io alleno una squadra femminile di Volley e le restrizioni a causa del Coronavirus, ci impongono di non poterci allenare in luoghi chiusi. Tutte le attività sportive sono ferme nella zona rossa e non si sa quando riprenderanno.
Sarà durissima riprendere ma è l’ultimo dei Mali perché l’importante adesso è venirne fuori da questa situazione drammatica.
A Marco abbiamo chiesto come si concretizza questo isolamento e lui ci ha risposto così:
“Qui nella zona rossa, negli 11 comuni interessati nessuno può uscire o entrare. Da un paio di giorni hanno dato il permesso all’Esselunga di consegnare la spesa a domicilio. Noi facciamo gli ordini online e poi ci viene recapitata la spesa. I confini della zona rossa sono presidiati dalle forze dell’ordine. È inutile negarlo le famiglie fanno fatica a stare chiuse in casa e non avere un attimo di svago. Nonostante tutto noi tutti cerchiamo di non abbatterci e questo è importante”.
Poi preoccupati della situazione sanitaria e quindi della possibilità di ottenere delle cure in caso di necessità gli abbiamo chiesto degli ospedali, delle loro attuali funzioni, della loro capacità di reggere il carico straordinario dovuto al Coronavirus, così Marco ci ha spiegato.
“Per quanto riguarda l’ospedale, qui il pronto soccorso è chiuso ma non solo a Codogno ma anche in altri paesi dell’hinterland. Tutti i posti letto a disposizione li stanno utilizzando per fronteggiare l’emergenza Coronavirus”.
Nelle parole di Marco però emerge una forza che è quello di tutti i cittadini di Codogno.
“La cosa bella comunque in tutto questo marasma è che si è riscoperto il senso di comunità di aiuto di solidarietà che forse c’era anche prima ma magari era latente. Qui la gente non ti fa mancare l’affetto tanto da lenire leggermente la lontananza dalla mia famiglia considerato che i miei figli, mia sorella, mia mamma, la mia nipotina sono tutte giù in Calabria e non vedo l’ora di riabbracciarli tutti. Ti lascio immaginare quanta forza ci voglia per svegliarsi al mattino e affrontare la giornata sapendo che l’unica cosa che hai è il dubbio, cioè non sapere quando finirà questa emergenza”.
A Marco abbiamo chiesto notizie sul suo stato di salute e fortunamente ci ha rassicurato
“Io sto bene e quindi rassicuro tutti i miei familiari e i miei figli. Non ho avuto contatto con persone infette ma per scrupolo e necessità ho fatto il tampone che è risultato Negativo.
Dico a tutti state tranquilli. Noi qui abbiamo avuto una percezione differente i primi giorni perché il problema era sconosciuto poi subito dopo c’è stato un po’ di panico come giusto che fosse come per tutte le cose che non si conoscono. Ma adesso stiamo pian piano cercando di combattere la paura per vivere la consapevolezza che la vita comunque va avanti. Anche a coloro che vivono a distanza il problema dico state tranquilli perché spaventa più voi che non lo state vivendo che noi che siamo in prima linea quindi coraggio e precauzioni sono le armi migliori senza creare allarmismi inutili che poi si possono ripercuotere e su tutti. Quindi coraggio ce la Faremo! E da sportivo vi dico che se si lotta palla su palla La Vittoria si porta a casa”.
Grazie Marco per la tua testimonianza e a presto RIVEDERTI DALLE NOSTRE PARTI.