LETTERA DI PROTESTA DEI SINDACATI DEL P. O. DI CETRARO
In una missiva inviati ai vertici Asp, al presidente della Regione, al prefetto di Cosenza e al consigliere regionale di Cetraro i sindacati lamentano la mancanza dei Dpi.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LETTERA PROTESTA DEI SINDACATI DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CETRARO
Prefettura di Cosenza
A S. E. Cinzia Guercio
protocollo.prefcs@pec.interno.it
Presidente della Regione Calabria
On. Jole Santelli
presidente@pec.regione.calabria.it
Commissario ad Acta-
Dipartimento della Salute, Politiche Sanitarie
Regione Calabria
Gen. Saverio Cotticelli
Consigliere Regione Calabria
On. Giuseppe Aieta
giuseppeaieta@pec.giuseppeaieta.it
Sindaco di Cetraro-Paola
Prof. Angelo Aita
protocollo.cetraro@asmec.it
Commissario Straordinario ASP CS
Dott. Giuseppe Zuccatelli
direzionegenerale@pec.aspcs.gov.it
Direttore Sanitario Spoke Cetraro-Paola
Dott. Vincenzo Cesareo
direttorespokecetraropaola@pec.aspcs.gov.i
Cetraro, lì 1.04.2020
Alla luce del perdurare la carenza dei Dispositivi di Protezione Individuali, mettendo a rischio il Personale Sanitario tutto e la salute dei pazienti afferenti l’Ospedale di Cetraro, dove ad oggi accoglie 5 casi COVID-19, queste OOSS, chiedono, misure urgenti sulla fornitura di questi. Si chiede vengano realmente varati provvedimenti urgenti e mirati a tutela di tutti gli operatori della sanità, che, dal primo giorno sono impegnati a fronteggiare, l’emergenza della diffusione del virus Covid-19. In Italia sono migliaia i medici e infermieri che hanno contratto il virus, e decine il numero dei decessi, per assenza delle dovute precauzioni lavorando senza sosta nei vari presidi. Un numero destinato drammaticamente ad aumentare in maniera esponenziale se non si porrà immediato rimedio.Si sbandierano cifre di manovre, si usano parole rassicuranti ma la guerra la continuano a combattere in prima linea gli operatori. Non abbiamo, a tutt’oggi, azioni concrete che ci diano un po’ di ottimismo e fiducia. Da più parti, noi operatori della sanità, non abbiamo lesinato dedizione e impegno, mettendo la propria vita avanti a qualunque interesse, lamentiamo solo l’inadeguatezza di mezzi di protezione consoni a una emergenza come questa, rendendoci liberi e sicuri di operare. Scarseggiano o mancano camici, guanti e mascherine. Queste ultime ,spesso, sono distribuite agli operatori non idonee alla loro attività. Perché si continuano mandare allo sbaraglio i lavoratori non capendo che la loro protezione è il primo strumento per assicurare ai tanti cittadini contagiati adeguata assistenza? A questo punto i firmatari di questo documento, non si limiteranno più ai soli accorati appelli alle più alte istituzioni Aziendali e Regionali. Siamo pronti a intraprendere qualunque iniziativa di tutela che serva a mettere in sicurezza, nel più breve tempo possibile, tutti gli operatori della sanità e, conseguentemente, i pazienti.
Facciamo appello dopo, la incresciosa, situazione, ancora una volta, avvenuta durante la scorsa notte, non si reperivano i DPI presenti, a quanto pare, all’interno di stanze ospedaliere ma non accessibili al personale di turno che ne aveva necessità. Dovendo così, tra vari tentativi, contattare e capire chi fosse il “clavigero della porta della sicurezza” di un intero ospedale. Con la presente denunciamo quanto accaduto rendendolo presente anche alla Prefettura, sperando di non incombere in ulteriori irregolarità del genere, in quanto questo atteggiamento rappresenta intralcio al pubblico impiego e oltraggio alla pubblica sicurezza. E’inqualificabile il trattamento, quasi caritatevole, nei confronti di tutti i lavoratori ospedalieri che necessitano di protezione e sicurezza. Si fa presente che questi operatori sappiano razionalizzare l’uso dei DPI.
In oltre con la presente, chiediamo, in tempi stretti, siano sottoposti a tampone tutti gli operatori di questo presidio per prevenire e scongiurare qualsiasi rischio di contagio, come indicato dal Ministro della Salute , Roberto Speranza, proprio in data odierna, sul monitoraggio degli operatori sanitari, attraverso un uso intelligente e costante dei tamponi.
Continuiamo ad avere salda la nostra etica professionale e morale, ma non vogliamo, però, divenire martiri di una guerra dove la sicurezza e la legalità devono essere priorità assoluta.
UGL SANITA’
VALENTINA ALBA BATTENDIERI
CGIL FPL
LUCA CHIAVAZZO
UIL FPL
ANTONIO TRIPICCHIO
CSE SANITA’
DANIELE ARVASIA
CONFIAL
WILLY MALTESE