Rsa S. Francesco di Paola operatori negativi costretti a quarantena obbligatoria. È un problema di comunicazione?

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ufficio d’igiene dell’alto tirreno cosentino da dove ci hanno assicurato che avrebbero controllato eventuali defaillance di comunicazione

TORTORA – Lo avevamo scritto più volte, ne avevamo anche dato l’annuncio della negatività, ma nulla da allora sembra sia cambiato. Stiamo parlando della vicenda della Rsa “S. Francesco di Paola” a S. Nicola Arcella decimata nel personale per un provvedimento precauzionale di quarantana obbligatoria da parte del sindaco Tortora, che oggi sembrerebbe non essere più necessario visto l’annuncio della negatività dei risultati dei tamponi delle persone con cui si presume che questi operatori siano venuti a contatto. (LEGGI QUA)

Ma la situazione continua a rimanere la stessa. Allora perché succede tutto questo? Notando anche il disinteresse di politici “di peso” che avrebbero l’obbligo di conoscere ed intervenire (almeno per dare lumi) su una vicenda così delicata anziché limitarsi a proclami, abbiamo raggiunto telefonicamente l’ufficio di igiene pubblica dell’alto tirreno al cui responsabile abbiamo chiesto lumi circa la comunicazione tra questo ufficio e l’amministrazione comunale. Dopo una cordiale interlocuzione e acclarata la negatività dei tamponi (cosa ormai conosciuta da più tempo LEGGI QUA) dei soggetti interessati (di cui non si è fatto alcun accenno ai nominativi per una questione di privacy), ci hanno assicurato che avrebbero controllato ed eventualmente provveduto alla comunicazione qualora ciò non fosse ancora avvenuta. È chiaro che anche se questa non fosse ancora avvenuta ciò sarebbe giustificato dalla totale emergenza in cui si vive in questi giorni legati alla pandemia da Coronavirus ma è altrettanto vero che la grande difficoltà, dovuta alla carenza di personale in cui versa l’Rsa di S. Nicola Arcella non può non essere presa in considerazione. Un grido disperato che più volte è stato lanciato dal direttore della struttura, Emilio Pastore, che ci ha annunciato il fatto che è in procinto di scrivere all’ufficio igiene e profilassi di Cosenza per addivenire ad uno sblocco della situazione. Ciò è auspicabile per due ordini di motivi. Il primo per eliminare i problemi ostativi (quarantena obbligatoria) a carico di chi costretta a vivere isolata osservando regole molto più restrittive di quelle dei normali cittadini per il sol fatto di essere stati a contatto con colleghi risultati negativi al tampone; il secondo per consentire ad una struttura come la Rsa di S. Nicola Arcella di riavere quel personale necessario per assistere le persone in essa ricoverate.

Nel frattempo si registrano anche gridi d’allarme e dolorosi da parte di chi è costretto a subire ancora queste restrizioni che volontariamente ed in tutta autonomia ha voluto esternare l’esasperazione del proprio stato. Postiamo in questo LINK ciò che scrive sul suo profilo Facebook, Nicola Pucci, uno degli operatori della “S. Francesco” in polemica con il sindaco di Tortora.