Ospedale Paola – In alto mare i quattro posti di rianimazione
I lavori del quinto piano sono ancora in corso dopo quasi un mese. Ancora non iniziati i lavori del terzo piano del vecchio blocco ospedaliero.
PAOLA – Oggi torniamo a parlare di un argomento che sembra essere dimenticato. Dopo i proclami di quasi un mese fa che davano per imminenti il termine dei lavori al quinto piano dell’ospedale civile di Paola, dove dovrebbero essere allocati quattro posti di terapia intensiva, in “via emergenziale e temporanei” (vedi relazione Capristo), oggi vi mostriamo in che stato sono i locali in questione.
Dalle foto che pubblichiamo si evince chiaramente che chi, molto tempo fa, diceva che avremmo dovuto pazientare ancora pochi giorni per vedere attivati i quattro posti di terapia intensiva, o diceva delle cose tanto per dire oppure non era informato adeguatamente sui fatti.
È del tutto evidente che attualmente si è ben lontani dal vedere trasformati i locali del quinto piano in un reparto idoneo per ospitare i quattro posti di rianimazione, che (lo ricordiamo a beneficio di chi non lo ricordi) erano stati invocati come posti rianimazione Covid19. Fortunatamente poi ciò non si è concretizzato, come è emerso dalla riunione convocata dalla presidente Santelli a Catanzaro dove partecipò il sindaco di Paola, Roberto Perrotta. Dunque i quattro posti di terapia intensiva, se e quando saranno attivati, saranno “No Covid”.
Ma a questo punto il problema è un altro. Tutti ricorderanno la succitata relazione Capristo con la quale si dichiarava l’ospedale di Paola inidoneo a ospitare la terapia intensiva. Nella relazione si stabilivano due cose in particolare. La prima la già citata inidoneità; la seconda la possibilità di ristrutturare il terzo piano del vecchio blocco ospedaliero per renderlo idoneo ad accogliere un reparto di terapia intensiva. Ma anche qua, nonostante i proclami di Zuccatelli e di molti altri, la situazione è assolutamente ferma. Cioè i lavori di ristrutturazione, ad oggi, non sono iniziati.
Ritornando ai quattro posti di terapia intensiva del quinto piano. Se questi, come si evince da ciò che scrive Capristo, sono dei posti temporanei e di emergenza (legati al Covid19) e se lo stato dell’arte è quello che si osserva dalle nostre foto, si rischia che questi non saranno mai attivati, perché in questi giorni viviamo la speranza, dato dai cali dei contagi, che si stia per superare la fase emergenziale.
A questo punto, al di là dei pietismi e dei vittimismi che potremo suscitare (non è assolutamente nostra intenzione, e mai lo è stata, colpire qualcuno ma solo avere chiarezza), occorre che la politica di maggioranza e di minoranza dia quanto meno delle risposte (ciascuna per le proprie competenze) perché non si può gridare ai quattro venti e proclamare il “Vangelo” e poi lasciare nel dimenticatoio la fase concreta della predica.
Tutto questo mentre nel nosocomio di Cetraro sono già attivi nuovi posti di terapia intensiva che sono andati ad ampliare un reparto già operativo.
La speranza è che tutto giunga felicemente a conclusione il prima possibile e che i lavori del terzo piano inizino quanto prima, per come proclamato dal commissario Asp Zuccatelli, che tra confusioni, proclami disattesi, errori nella esecuzione dei tamponi da parte di operatori sanitari (come da lui stesso asserito), non sembra abbia ben in mano la situazione all’interno dell’Asp cosentina.