Il settore turismo calabrese insorge contro il governo nazionale
Nel mirino dei manifestanti il governo nazionale e il ministro Franceschini reo di aver dato poca attenzione al settore turistico
LAMEZIA TERME – Gli operatori del settore turistico della Calabria insorgono contro il governo nazionale. È in atto in questo momento una grande manifestazione di protesta al Lamezia Terme che vede coinvolti le agenzie viaggio, i tour operator, i titolari di bus e le guide e accompagnatori turistici. Davanti all’aeroporto di Lamezia Terme ad essere preso particolarmente particolarmente di mira è il ministro Dario Franceschini che secondo i protestanti ha dato più spazio alla cultura che al turismo. La regione Calabria è particolarmente vocata al turismo e la mancanza di attenzione da parte del governo nazionale mette in serio pericolo la prosecuzione di attività del settore già messe in ginocchio dal lockdown.
L’unico intervento registrato a loro favore è stato quello della regione Calabria, ed in particolare dall’assessore al ramo, Fausto Orsomarso, che non solo ha incontrato i tour operator e le agenzie turistiche calabresi, ma ha dato seguito agli impegni prevedendo misure straordinarie di sostegno a loro favore. Misure inserite nel programma regionale “RIPARTI Calabria”. Era prevista la partecipazione sia di Fausto Orsomarso che di Giuseppe Aieta a sostegno della manifestazione. I due però non hanno potuto partecipare per impegni propedeutici al consiglio regionale in programma per oggi. Ma è chiaro che la regione con le sue limitate risorse e per i limiti imposti dalla legge può fare ben poco anche se ha già fatto tanto. Il problema per gli operatori del turismo calabrese è il governo. Ma quali sono le motivazioni della protesta. Si esplicitando nei seguenti punti:
1. Denunciare l’enorme ritardo per gli interventi a sostegno promessi e non arrivati
2. Per denunciare l’insufficienza delle somme a fondo perduto messi a disposizione dal governo
3. Per protestare per la pochezza delle 600 euro messe a disposizione delle partite iva
4. Per chiedere la sospensione dei costi aziendali visto il fatturato inesistente dovuto al lockdown.
5. Per chiedere la cassa integrazione anche per il settore turismo.
Insomma molte richieste legittime che denotano l’insufficienza delle misure del governo nazionale per il settore turismo.