Terapia Intensiva Paola – Lavori finiti ma reparto vuoto e ancora inefficiente
Il reparto è completamente spoglio e necessita di letti, macchinari, attrezzature specifiche, nonché di personale idoneo, medico e infermieristico
PAOLA – Proclamata pronta a marzo, e considerata baluardo contro il Covid19, data per certa due volte nel mese di aprile, annunciata come in consegna a fine maggio, e annunciata l’inaugurazione per i primi giorni di giugno 2020, tutti si chiedono, oggi che anche giugno sta per andar via, che fine ha fatto la terapia intensiva dell’ospedale civile di Paola? Mossi ancora una volta dalla sollecitazione dei nostri lettori ci siamo ancora una volta preoccupati di questo reparto che stenta a vedere la luce e per il quale tutti stiamo sperando che si possa venirne a capo il prima possibile. La prima cosa che abbiamo scoperto è che non si tratterà di un reparto di terapia intensiva ma di sub-intensiva; la seconda cosa che abbiamo appurato è che finalmente i lavori sono terminati. Lunedì, 22 giugno, “la ditta e Capristo consegneranno le chiavi”. Ciò in un primo momento aveva fatto tirare un lieto sospiro ma i facili entusiasmi sono morti sul nascere. Infatti, gli addetti ai lavori ci hanno comunicato che se pur con notevole ritardo e nonostante vari proclami, la consegna riguarderà un reparto che lungi da essere pronto ed operativo nel breve e medio termine.
“Mancano i letti – ci riferiscono – mancano i macchinari, manca il personale medico, infermieristico e para-infermieristico per i quali ancora non sono stati predisposti bandi di gara o procedure concursuali o di riorganizzazione del personale. Insomma il reparto è completamente spoglio“. Allora ci ritornano in mente le parole proferite, qualche tempo fa, dal direttore sanitario dello Spoke Paola-Cetraro, Vincenzo Cesareo che evidenziava proprio queste carenze. Oggi il reparto è giustamente chiuso, nel vero senso della parola. È praticamente sottochiave ed è impossibile accedervi, ma non è sottochiave la parte antistante all’ingresso che si presenta in modo a dir poco osceno (CLICCA SULL’IMMAGINE E GUARDA VIDEO)
Neanche questa condizione depone bene per una eventuale imminente inaugurazione. Ma su questo vogliamo essere prudenti. Non sono pochi i casi di inaugurazione di opere pubbliche incomplete.
La terapia sub intensiva, tra i reparti ospedalieri, rientra tra quelli più delicati e tutti si augurano che possa vedere la luce al più presto. Ma la considerazione che oggi si può fare è: per fortuna che l’emergenza Covid è quasi del tutto Superata, e i casi urgenti e critici in città e nel tirreno cosentino sono stati tali da essere stati gestiti da altri presidi ospedalieri, perché se avessimo dovuto sperare nel “nascente” reparto di terapia sub intensiva paolano le cose si sarebbero messe davvero male.
Ma v’è di più. Oggi vi è un cambio al vertice Asp di Cosenza, dopo le dimissioni di un “confuso” Giuseppe Zuccatelli, e vi è un nuovo atto regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera. E dato che “tra il dire e il fare” , soprattutto in fase di cambiamento, “vi è di mezzo il mare“, il timore che i tempi di rendere efficiente un reparto che manca praticamente di tutto, si possano ulteriormente dilatare. Naturalmente noi, i nostri lettori (che ci sollecitano continuamente su questo argomento) ed i cittadini ci auguriamo che non sia così. Sarebbe una ulteriore brutta figura. Incrociamo le dita.