Paola – Nuovo scontro in maggioranza. Il PD vuole Mantuano fuori dall’esecutivo

Il nuovo cambio di programma dei Democratici ha suscitato inizialmente una brusca reazione del sindaco che però alla fine sembra aver ceduto al nuovo aut aut piddino

PAOLA – La crisi di maggioranza che investe, oramai, da moltissimi mesi l’amministrazione cittadina è arrivata alla fase degli aut aut. A scontrarsi con forza sono i perrottiani (minoranza nella maggioranza) e dinataliani (maggioranza nella maggioranza). La situazione è in continua evoluzione e cambia da un giorno all’altro. Si è passati da un accordo pacifico di patto di fine consiliatura con una giunta politica sancita nella ultima riunione di maggioranza a un cambio di programma del PD che dopo due giorni è tornato alla carica chiedendo l’azzeramento di giunta e la nomina di un esecutivo tecnico di altro profilo. Ma ad oggi anche questa idea sembra essere mutata. Dalle ultime notizie il PD ha fatto recapitare, attraverso il proprio capogruppo, Barbara Sciammarella, un documento firmato da sei consiglieri comunali con il quale chiedono al sindaco, non più un azzeramento completo ma un azzeramento dei tre quinti dell’esecutivo. Ciò alla luce delle due dimissioni già registratesi per motivi diversi (Cassano e Città) significherebbe far fuori il solo Emilio Mantuano. Sarebbero salvi, quindi, solo Marianna Saragò ed Alessio Samà. Una richiesta, questa, che sulle prime sembrerebbe aver mandato su tutte le furie Roberto Perrotta che avrebbe reagito con una sua lettera di dimissioni già firmata risoltasi però in un nulla di fatto.

Il sindaco, infatti, a quanto pare sembrerebbe aver ceduto ancora al nuovo cambio in corsa del PD. Il documento recapitato a Perrotta reca la firma di “PD e altri“. Ma chi sono questi altri? A fidelizzare con la linea politica di Di Natale, oltre ai tre consiglieri Democratici, sono stati Francesco Sorace (già da tempo sulle posizioni del consigliere regionale) e i due consiglieri comunali Giovanni Politano, che adesso sembrerebbe aspirare ad una candidatura a sindaco alle prossime amministrative, e Stefania Mirafiori che sembrerebbe, invece, aver deciso definitivamente di scaricare il suo Assessore di riferimento, Emilio Mantuano. Questa ultima mossa della Mirafiori sorprende particolarmente perché la stessa siede nei banchi del consiglio comunale proprio grazie ad Emilio Mantuano, primo degli eletti della loro lista che, dimettendosi per entrare in giunta, ha dato la possibilità alla stessa Mirafiori di entrare in consiglio comunale.

Un divorzio politico che nessuno si sarebbe mai aspettato. Nessuno si sarebbe aspettato neppure la nuova posizione di Roberto Perrotta che parrebbe (il condizionale è d’obbligo fino all’ultimo istante) deciso, a questo punto, a scaricare Mantuano che diverrebbe il vero e proprio capro espiatorio di questa crisi. Eppure l’assessorato di Mantuano è stato quello più produttivo dell’esecutivo Perrotta. Le due rotonde, quella già realizzata di Rione Croce e quella in procinto di essere avviata a Sotterra provengono dal suo assessorato. Senza contare che lo stesso Mantuano è stato l’unico, insieme al sindaco a stare in prima linea nella emergenza Covid e nel rappresentare la città di Paola nella riunione di Catanzaro sulla questione Spoke Paola-Cetraro, in un periodo in cui tutti erano spariti dalla circolazione. Ma è chiaro che, dal punto di vista politico, su di lui pesano le dichiarazioni dell’ex vice sindaco Tonino Cassano, dimessosi in polemica con il suo ex collega di giunta. Una polemica oggi calvalcata politicamente dai sei consiglieri firmatari per imporre a Perrotta la propria linea. A questo punto sorgono diverse domande. Perrotta cederà davvero alle nuove richieste dei dinataliani? Chi saranno i tre assessori che dovrebbero subentrare in giunta? Saranno espressione dei partiti o tecnici prestati alla politica? Chi prenderà la pesante eredità di Tonino Cassano? Quali reazioni avrà Emilio Mantuano difronte a questo nuovo scenario? Ma soprattutto cosa diranno i consiglieri fedeli al sindaco? Tutte domande lecite di cui sarebbe giusto conoscere la risposta per capire quale futuro avrà questa città nell’immediato e nel breve periodo. Nel frattempo all’orizzonte affiora la data del 9 luglio, giorno della convocazione del consiglio comunale che avrà il compito di approvare il bilancio consuntivo.