Paola – La crisi di maggioranza alle battute finali. Ecco i due scenari che potrebbero verificarsi
La situazione di stallo non può più essere tirata alla lunga con le due fazioni della maggioranza a giocarsi le ultime carte
PAOLA – Oramai quella che abbiamo definito più volte con il termine di “Crisi di Maggioranza” ha assunto i connotati di una fiction televisiva fatta di colpi di scena e cambiamenti di programma dell’ultimo istante che scompaginano accordi già presi in maggioranza. A fare il bello e il cattivo tempo è il presidente del consiglio comunale, Graziano Di Natale e di conseguenza il PD che detta i tempi e i modi di conduzione di una situazione politico-emergenziale in cui versa il comune di Paola, orfano di due assessori alla vigilia del consiglio comunale che dovrà approvare il bilancio consuntivo. La richiesta del PD è ormai da più di 24 ore nota a tutti, ed ossia far fuori dall’esecutivo Emilio Mantuano. Una operazione del genere consentirebbe ai consiglieri avvicinatisi a Di Natale di scegliere un proprio assessore con l’assenso dello stesso presidente del consiglio comunale. Una tale operazione isolerebbe completamente Perrotta in giunta che diverrebbe il capo fittizio di una amministrazione visto che tutti gli assessori risponderebbero politicamente a consiglieri comunali a lui avversi.
A questo punto Perrotta si trova difronte ad un bivio, cedere o non cedere alle posizioni del PD. Dalle informazioni in nostro possesso Perrotta ha capito che cedere adesso a una tale richiesta significherebbe abdicare completamente al ruolo di sindaco, pertanto questa via appare molto difficile. Perrotta e forse anche qualche consigliere comunale al lui fedele potrebbe pensare di lasciare le cose invariate fino al consiglio comunale di giorno 9 luglio. In quella sede si vedrà chi si assumerà la responsabilità di negare alla città l’approvazione del suo bilancio consuntivo. Un’altra via potrebbe essere l’ipotesi di una richiesta di un azzeramento reale e non fittizio della giunta comunale e la nomina di cinque nuovi assessori di “alto profilo” che in realtà era quanto chiesto per primi da Centro Democratico e successivamente anche dal PD. Ma fare una cosa del genere sconquasserebbe l’assetto complessivo delle parti contrapposte all’interno della maggioranza visto che si partirebbe tutti alla pari e non è detto che chi oggi si sente rappresentato in giunta lo potrà essere domani. Insomma una situazione sempre più complicata che ormai non può essere tirata più alle lunghe dove qualcuno dovrà giocarsi il suo “all-in”. Vedremo cosa accadrà.