Paola – La conversione in legge del DL “Rilancio” potrebbe dilatare i tempi per la risoluzione della crisi di maggioranza
Fino all’approvazione del bilancio preventivo vigerà la regola dei dodicesimi
PAOLA – Il governo nazionale potrebbe allungare i tempi per la risoluzione della crisi di maggioranza cittadina. Non si tratta, naturalmente, di una ingerenza nei fatti che stanno caratterizzando questi lunghi mesi di buio contraddistiti dalla contrapposizione dei due gruppi maggiorenti, perrottiani e dinataliani, ma di una involontaria azione che potrebbe portare a una risoluzione tardiva della ricomposizione della giunta rimasta orfana dei due quinti dei suoi componenti. Infatti la conversione in legge del decreto Rilancio (L. 77/2020) pubblicata in G.U. n. 180 del 18 luglio 2020, S.O. n. 25, ha prorogato i tempi per l’approvazione dei bilanci preventivi degli enti locali dal 31 luglio al 30 settembre 2020. Così mentre in una condizione ordinaria (senza proroga) diveniva fondamentale risolvere la “questione giunta” per evitare di presentarsi in consiglio nuovamente con un esecutivo decimato, adesso con la proroga al 30 settembre vi sarà più tempo per trovare la quadratura de cerchio. Tuttavia, come manifestato pubblicamente da esponenti dinataliani e perrottiani, la volontà è quella di proseguire l’esperienza amministrativa espressa all’unisono con una unica espressione: “dobbiamo andare avanti”.
Ma se da un lato si dilatano i tempi, a meno che non vi sia una improbabile accelerata nei prossimi giorni, dall’altro vi è una limitazione della azione amministrativa che non si concretizza solo con l’assenza di due assessori dimissionari, ma anche in termini di spesa. Va da sé, infatti, che in assenza di un bilancio preventivo vigerà il principio dei dodicesimi come stabilito dall’art. 163 del TUEL. In pratica non essendoci un bilancio preventivo approvato non si possono sforare i parametri imposti dal TUEL. Ma questo come ovvio che sia è a conoscenza sia del sindaco, degli assessori e di tutti i consiglieri comunali che sicuramente staranno attenti, ognuno per la propria parte e per le loro competenze, affinché non si generino spese che sforino il tetto imposto con i didicesimi che si configurerebbero come debiti fuori bilancio che creerebbero problemi anche nella programmazione dello stesso bilancio preventivo.