Calabria attonita per la morte della Santelli. Ecco cosa accadrà adesso

Era una donna instancabile che ha lavorato fino all’ultimo giorno della sua esistenza. Adesso si apre la fase che porterà al voto i calabresi entro 60 giorni

CATANZARO – In certi casi, quelli più nefasti la politica lascia spazio alla umanità. La notizia della morte del presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, lascia impietriti tutti, politici, amici, nemici e cittadini comuni. Una notizia tristissima che mette in luce come una donna tenace come la Santelli non abbia rinunciato fino all’ultimo respiro di governare la Calabria, terra difficilissima, ricevendo spesso critiche ingiuste. Tutto le si poteva dire ma non che non fosse una stakanovista che ha lavorato per la sua regione fino all’ultimo dei suoi giorni. Ma è il gioco della politica. Quello che non si tollara però è la voce degli eterni scontenti che nell’esprimere il proprio disappunto danno sfogo alle proprie frustrazioni esternando, più che critiche, offese personali. Forse, oggi, difronte a questa tragica notizia avranno modo di ripensare a quanto vomitato sui social.

È chiaro che adesso si apre una fase molto delicata per la Regione Calabria. La legge specifica che: “In caso di morte, impedimento permanente accertato dal consiglio regionale a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, o decadenza del Presidente della Regione, all’elezione del nuovo presidente e della nuova giunta si procede entro sessanta giorni dal verificarsi delle predette ipotesi, con le modalita’ di cui agli articoli 2 e 4. Fino all’elezione del nuovo Presidente della Regione e della nuova giunta, la giunta rimane in carica per l’ordinaria amministrazione, fatta salva l’adozione degli atti indifferibili ed urgenti, e la carica di Presidente della Regione e’ assunta dal Vice-Presidente”. Ciò vuol dire che ci si proietta immediatamente a nuove elezioni (entro 60 giorni) che significa che tutti gli interessati saranno pronti a riciclarsi e a salire sul carro che si presuppone vincente. Non importa se per farlo si dovrà andare da destra a sinistra o viceversa. La situazione Calabrese impone serietà soprattutto in questa fase delicata di emergenza sanitaria. L’auspicio è che dalla morte del presidente si tragga il giusto insegnamento che segna il limite di ciò che si può o non si può superare. La vita è labile e la politica dovrebbe imparare che questa debba essere esercitata senza odio e nel rispetto delle appartenenze. Lo si capirà? Difficile dirlo. L’auspicio è che sia così. L’ultimo pensiero va alla nostra governatrice, prima donna eletta alla guida della Regione, alla quale esprimiamo tutto il nostro rammarico, tutta la nostra tristezza, tutto il nostro affetto umano. Questo sarà un giorno che verrà ricordato per sempre dai calabresi come tra i più tristi dal punto di vista umano e istituzionale. Un giorno che nel ricordarlo guidi il popolo calabrese e le sue istituzioni verso un nuovo giorno di Rinascita.