Cetraro, il mare divora l’ultimo tratto di “Lampetia”
Il crollo della balconata provocato dalla forza delle onde che mette ancora una volta a nudo il problema della erosione costiera sul tirreno cosentino
CETRARO – Poteva trasformarsi in una tragedia il crollo della balconata che si affaccia sul lungomare di Cetraro. La stessa, colpita ripetutamente dalla furia delle onde del mare è crollata mettendo a nudo il più classico caso di erosione costiera. Vista l’ora e le condizioni atmosferiche a ridosso di essa non c’era nessuno e fortunatamente nessuno si è fatto male. Quella di Cetraro non è un singolo caso. L’erosione costiera interessa un po’ tutti i paesi della costa del tirreno cosentino a partire da Fuscaldo dove più volte il mare ha eroso parte del muro di contenimento del marciapiede del lungomare aprendo delle vere e proprie voragini che in alcuni casi hanno interessato veicoli e persone, anche i quei casi, fortunatamente, senza grosse conseguenze. Il fenomeno erosivo verificatosi a Cetraro era stato anticipato da un grido di allarme da parte di rappresentanti del consiglio comunale come Tommaso Cesareo che solo due giorni fa aveva scritto sulla sua pagina social (Facebook):
“Bisogna fare in fretta! Spero si faccia in tempo a difendere l’ultimo tratto di Lampetia, quello più colpito dall’erosione. Sarebbe davvero drammatico se tutti gli sforzi messi in campo dall’amministrazione, per riqualificare tutto il tratto, risultassero vani. Drammatico e ingiusto anche per chi ha investito in questo tratto di costa tra i più belli della Calabria.
Certo, viste le poche competenze del Comune su un Sito di Interesse Comunitario, qualsiasi intervento avrebbe i caratteri della provvisorietà, in mancanza di un progetto di difesa organica a cura della Regione.
Ma necessita un intervento urgente da parte del Comune. So che il sindaco già da qualche settimana si è attivato per poter agire al più presto. Spero che la burocrazia recepisca questa priorità!”.
Di contro c’è da dire che la Regione Calabria ha stanziato negli anni molti milioni di euro per risolvere il problema, ma evidentemente qualcosa ancora deve essere messa a punto.