Cetraro – La “Visione” della città di Aieta in vista delle elezioni comunali
In una intervista il leader dei Democratici e Progressisti calabresi racconta il suo impegno diretto nelle prossime amministrative e la sua visione della città.
CETRARO – Sarà un prosieguo d’estate infuocato quello che si prospetta a Cetraro dove il 20 settembre si terranno le elezioni comunali che vede la ricandidatura di Angelo Aita a capo della coalizione Riformista che però sembrerebbe orfana del PD che ha scelto la via della grande coalizione che l’accomunera ad alcune liste di centrodestra. Tra i protagonisti di questa tornata elettorale vi sarà il consigliere regionale, capogruppo dei Democratici e Progressisti, Giuseppe Aieta che giocherà da titolare questa partita con un suo diretto coinvolgimento che significa una sua candidatura in qualità di capolista in una delle liste a sostegno dell’attuale sindaco. Con lui, che ha ricoperto per molti anni la carica di sindaco di Cetraro, abbiamo dialogato ed a lui abbiamo posto delle domande proprio sulle imminenti elezioni amministrative nella sua città. Ecco come ha risposto.
On. Aieta, a settembre ci saranno le amministrative. A Cetraro c’è grande fermento e grande attesa anche perché l’appuntamento elettorale sarà il vero banco di prova per il sindaco Aita. Con quale stato d’animo affronterete questa competizione?
Cetraro è una città importante dove la politica ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la tenuta democratica. Pertanto, siamo stati abituati ad affrontare le competizioni elettorali con spirito combattivo e sempre proteso verso nuovi progetti. Sarà così anche questa volta. Credo che ogni elezione sia un banco di prova. E se vale per Aita vale anche per i suoi assessori. Sia quelli rimasti lealmente con lui che quelli che probabilmente lo abbandoneranno.
Ultimamente si sta registrando una corsa all’unità politica degli avversari di Aita. Sigle e uomini distanti per molti tempo oggi si ritrovano tutti insieme. Come si spiega questo comportamento?
La storia insegna che quando le alleanze si fanno contro qualcosa e non per un progetto si finisce per fallire miseramente. Voglio sperare che si recuperi il senso di responsabilità e che alla fine prevalga la maturità della classe dirigente riformista che in questi 15 anni ha realizzato progetti epocali per la città. Tuttavia, in politica vale il principio della dinamica secondo cui ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Ma vale anche il principio secondo cui quando non c’é politica rimangono chiacchiere.
Ad onor del vero Cetraro ha avuto un miglioramento urbano grazie anche ai finanziamenti regionali e su questo scommettiamo sul ruolo da lei svolto nella gestione Oliverio.
Il mio ruolo è stato quello di condividere e sostenere senza timidezza la virtuosa strategia di Mario Oliverio rivolta verso il totale coinvolgimento dei sindaci calabresi. Angelo Aita è stato un sindaco che ha fatto registrare le migliori performance nell’intercettare le opportunità che i bandi regionali hanno offerto a tutti i comuni. Non vi è un solo bando al quale il Comune di Cetraro non abbia partecipato: i finanziamenti hanno riguardato il porto turistico, la rete fognaria in tutte le contrade, la difesa organica a mare, l’illuminazione pubblica, il dissesto idrogeologico, l’adeguamento sismico di tutte le scuole cittadine, la raccolta differenziata e tanto altro ancora. In 15 anni la città é stata destinataria di circa 80 milioni di euro che ne hanno modificato l’immagine. Ogni appalto é stato corredato da protocolli d’intesa contro le infiltrazioni mafiose proprio per rendere profumate quelle opere. E ci siamo riusciti!
Lei più volte ha annunciato il suo impegno in prima persona in questa tornata elettorale. Si tratta di strategia attrattiva dell’elettorato o di altro?
Il mio impegno in prima persona è rivolto solo a ricucire un quadro politico di riferimento che in questi 15 anni ha saputo offrire il vero cambiamento. Oggi quel quadro è messo a repentaglio da risentimenti più o meno striscianti e da salti della quaglia prevedibili che stanno vanificando il lavoro prodotto negli ultimi anni dalle forze riformiste che pure nel 2015 si erano presentate divise. Chi lavora a dividere si assumerà la responsabilità di un’occasione negata alla città. Ma la stessa responsabilità se l’assumerà chi passivamente subisce. Personalmente continuo a pensare che i margini per ricucire il vecchio schema che ha funzionato negli anni ci siano ancora. 
Una parola a lei cara è “VISIONE”. Quale è la sua visione della città per i prossimi cinque anni?
Con la realizzazione delle opere già finanziate, con il completamento della nuova chiesa e con la realizzazione dello stadio e delle aree limitrofe in zona Santa Maria di Mare, si conclude il tempo delle opere pubbliche già avviate e già appaltate. I cinque anni che verranno saranno dedicati alla cura delle opere realizzate e delle persone: sogno una città piena di verde, di fiori, di fontane, di spiagge attrezzate e delle meravigliose contrade con la rete stradale tutta rifatta. Sogno una città che si prenda cura delle persone più deboli e di quei tanti disoccupati che possono essere coinvolti in una strategia di cooperative utili alla manutenzione dell’esistente e utili alla cura delle persone. Se siamo riusciti a realizzare porto, teatro, museo, biblioteca, corridoio delle contrade, lungomare, metanizzazione etc. non vedo perchè non dovremmo riuscire in una impresa molto piu semplice. La visione ha vinto in questi anni e vincerà ancora.