Con l’ennesima debacle amministrativa la politica deve lasciare spazio ai tecnici per il governo della città
Riprendere l’esperienza del primo mandato della Ganeri dove i politici rimanevano al loro posto in consiglio e i tecnici a governare, sarebbe un atto di amore per la città
PAOLA – Mentre il prefetto nomina Lucia Iannuzzi come commissario prefettizio della città di Paola dichiarando sciolto il consiglio comunale, si pensa già alla prossime amministrative. Ci pensano i partiti politici ma soprattutto i cittadini.
Con la fine a metà cammino l’esperienza da Sindaco della città di Paola di Giovanni Politano si ha la sensazione che sia finita l’Era della Politica. Sono ormai più di venticinque anni che si prova ad affidare le sorti della città a politici che esperienza dopo esperienza hanno fallito con grande nocumento per la città. Ma se si guarda alla storia di Paola, questa non è la prima volta che capita una situazione del genere. Se andiamo indietro nel tempo si arriva al 1993 allorquando il fallimento dei partiti politici ha dato spazio ai tecnici. Tutti ricordano l’esperienza della prima “Ganeri” dove i partiti con i propri uomini di spicco si sono messi in gioco convergendo in un unico listone passato alla storia con il nome di “Insieme per la rinascita di Paola” mostrando un grande senso di responsabilità e di amore verso la città. In quella esperienza i politici hanno fatto i politici rimanedo fedeli al mandato degli elettori senza ricoprire incarichi di giunta che vennero affidati ad un sindaco nuovo e ad una squadra di tecnici. Forse è arrivato il momento di trarre insegnamento da quella esperienza che fu assolutamente virtuosa. La città, sull’orlo del baratro venne risollevata da questa formula nuova per l’epoca, dove chi veniva eletto in consiglio rimaneva in consiglio lasciando spazio ai tecnici il compito di assumere la carica di assessori.
Fare una scelta del genere non significa mettere da parte la politica che, invece, avrebbe con i suoi uomini migliori il compito di effettuare le scelte importanti per la città all’interno del consiglio comunale, guidando di fatto l’azione amministrativa. Nello stesso tempo si offre a tutti un periodo di riflessione su comportamenti e azioni messi in campo dalla politica nei luoghi di comando nell’ultimo tempi che hanno di fatto portato ad una situazione di paralisi e azioni politiche fraticide.
Si avrà questo coraggio? Si avrà la sensibilità di capire che questa scelta è esclusiva per il bene della città?
Se non si riuscirà a comprendere questo avremo una continuità nello stallo più assoluto frutto di un rimescolamento degli stessi uomini riposizionati in vecchie/nuove alleanze che avrà solo il gusto di una minestra riscaldata.