FESTA VOTIVA - SAN FRANCESCO DI PAOLA
Festa votiva – Il terremoto che S. Francesco fermò salvando la città di Paola
Moniti sono giunti dal sindaco e dal correttore provinciale dei minimi. Politano: “siamo chiamati a comportamenti civili. Ognuno di noi deve metterci del suo”. Trebisonda: “siate come una foresta che cresce”
PAOLA – Il 14 luglio 1767 per i calabresi non é una data qualsiasi ma una data da ricordare in modo drammatico. Quel nefasto giorno un sisma scosse l’intera regione e a pagarne la conseguenze furono molti centri calabresi. Anche nella provincia di Cosenza i danni e le vittime furono molte, ma la città di Paola, per divina intercessione del suo santo patrono, ne uscì completamente illesa. Da allora la festa votiva si rinnova a ringraziamento di quella mano invisibile che salvò i paolani e le loro abitazioni. Questa sera la festa é stata rivissuta con celebrazioni presso la casa madre dei minimi e il tradizionale dono floreale alla statua del santo posta sulla antica porta della città. Presenti le autorità civili, militari e religiose con il sindaco, Giovanni Politano, alla sua prima uscita ufficiale da primo cittadino.
Nel suo intervento il sindaco ha esortato i cittadini a un comportamento civile visto gli atti vandalistici registrati in città in questi giorni. “Auguriamo alla amministrazione comunale neo eletta – ha affermato i correttore provinciale dei minimi p. Francesco Trebisonda – di non fare rumore come un albero che cade, ma di essere silenziosi come una foresta che cresce”. Una antifona questa che mira in particolare all’essenziale che dovrebbe spronare i neo amministratori ad essere pragmatici e pensare non all’apparenza ma all’essere e quindi alla sostanza delle cose.