Foto-Video. Rinnovato il rituale della accensione della lampada in memoria di Pompeo Panaro
A distanza di 41 anni, gente comune, associazioni di volontariato, tra le quali Auser, Uniauser, Anpana e il neo nato “Centro Studi Pompeo Panaro”, unitamente ai figli Antonella e Paolo si sono recati in località Pilusella
PAOLA – Sono passati 41 anni da quel tragico luglio 1982 nel quale trovò la morte per mano della ndrangheta Pompeo Panaro. Quarantuno anni di vicissitudini processuali che sono sfociati incredibilmente in un “nulla di fatto”. Un caso di cui si sono occupati anche testate giornalistiche nazionali e programmi televisivi molto seguite come “Le Iene“. Oggi a distanza di 41 anni, gente comune, associazioni di volontariato, tra le quali Auser, Uniauser, Anpana e il neo nato “Centro Studi Pompeo Panaro”, unitamente ai figli Antonella e Paolo si sono recati in località Pilusella, nel cuore delle montagne di Paola, lí dove sono stati rinvenuti i suoi resti, per accendere la pampada che i familiari hanno posto in sua memoria. Un cammino suggestivo e ricco di commozione che é culminato con il rituale che si ripete ormai da diversi anni. Prima della accensione della fiamma che arderà a memoria della vittima di mafia, amici e parenti hanno voluto ricordare la figura di Pompeo Panaro. “Se non si ha il coraggio di scendere in piazza sfidando la paura – ha esternato Paolo Panaro – la morte di mio padre sarà risultata vana“.
Sul caso giudiziario invece si é trattenuto il presidente nazionale Anpana, Cesare Calvano che ha sottolineato: “qualche giorno fa ho inviato un messaggio ad un giornalista delle ‘Iene’ che si é occupato nell’ultima puntata andata in onda di casi irrisolti di giustizia. Tra essi non si é fatto menzione di quello incredibile di Pompeo Panaro. Ho esortato a occuparsene e a citarlo nella prossima puntata che andrà in onda tra qualche giorno“.
Presente alla cerimonia il consigliere comunale, Andrea Signorelli. Alla fine della commemorazione si é proceduto alla accensione della lampada.
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