I grillini calabresi si dissociano dalla nomina di Gaudio
La presa di posizione è in netto contrasto con le scelte del governo e del PD potrebbe aprire una situazione conflittuale in vista delle elezioni regionali
CALABRIA – La nomina di Eugenio Gaudio appena annunciata ha già sollevato un caso politico, almeno in Calabria e questo non prospetta bene nei rapporti tra i grillini e il centrosinistra in vista delle elezioni regionali che dovranno celebrarsi tra qualche mese.
A guidare il dissenso dei molti parlamentari calabresi del M5S è il senatore Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare mafia. Il grillini era stato tra i maggiori sostenitori di Gino Strada quale commissario per la Sanità Calabrese. Aveva nei giorni scorsi postato un video dove lasciava capire che Strada sarebbe stato nominato commissario in Calabria ma alla fine l’ha spuntata il PD. Morra aveva annunciato ieri che se strada non fosse stato nominato commissario ad Acta per la sanità calabrese, in parlamento, insieme ai sui colleghi corregionali avrebbe votato contro il provvedimento Calabria2.
Queste le sue dichiarazioni rilasciate ad AdnKronos
«Il professor Gaudio, ex Rettore dell’università Sapienza, sarà sicuramente persona validissima, ma in Calabria, per tanti differenti motivi – tra questi la necessità di combattere con radicalità la ‘ndrangheta con le sue infiltrazioni nelle aziende sanitarie – non va bene. Ci aspettiamo che Gino Strada, per tutto quel che simbolicamente rappresenta, vanga a svolgere un ruolo formidabile nell’opera di risanamento della sanità calabrese».
A pensarla come il suo collega senatore è Margherita Corrado (M5S) che ha così commentato la nomina di Gaudio: «Alla luce delle indiscrezioni circa la nomina del prof. Gaudio in luogo del dottor Zuccatelli quale commissario ad acta per il piano di rientro della sanità calabrese, mentre plaudo alle dimissioni di quest’ultimo, non posso che DISSOCIARMI espressamente dalla eventuale nomina del suddetto prof. Gaudio come di qualsiasi altro personaggio pubblico che sia accostato dai media (e dunque percepito dalla pubblica opinione come prossimo) ad associazioni la cui esistenza è lecita, siano esse di ispirazione laica o religiosa, ma nelle quali il VINCOLO DELL’OBBEDIENZA ad un soggetto diverso dallo Stato Repubblicano abbia un peso rilevante».