La Cura COVID parte dal GOM di Reggio Calabria. Correale: Stiamo lavorando in stretto contatto con gli USA

Pier Paolo Correale spiega l’evoluzione del metodo innovativo di cura sperimentato per la prima volta al GOM di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Il Covid fa meno paura grazie soprattutto alle cure ormai sperimentate che consentono di aggredire la malattia e trattare i pazienti che ne sono affetti. Al GOM di Reggio Calabria, la cura con l’adenosina sperimentata nella prima fase della pandemia ha ottenuto risultati sorprendenti, grazie all’intuito e alla professionalità di medici e ricercatori di cui fa parte il dott. Pier Paolo Correale, già nostro ospite nel mese maggio, è tornato a dialogare con noi. A lui abbiamo posto alcune domande per capire quali passi in avanti sono stati fatti in merito a questo metodo di cura adottato per la prima volta al GOM.

Dott. Correale ci siamo lasciati, l’ultima volta, a maggio, parlando del metodo innovativo adottato al GOM di Reggio Calabria per curare i pazienti covid. È un metodo che state continuando ad usare e che risultati state ottenendo?

Da quando ci siamo lasciati siamo rimasti, per fortuna senza pazienti e la riduzione dell’incidenza su scala nazionale ha rallentato le procedure con AIFA.

Negli USA sta per partire lo studio ARCTIC. Ci spiega di cosa si tratta?

Abbiamo lavorato con gli Stati Uniti con Bruce Spiess e Misha Sitkovsky per la creazione di uno studio internazionale. La prima fase sarà eseguita a Miami e se funziona anche nelle loro mani, partirà uno studio planetario.
Noi abbiamo ricreato la task force scientifica con Macheda, Billotta, Caracciolo del GOM e tanti altri per completare anche il nostro studio in tempo utile.
Ad ogni modo se Covid ci aggredisse di nuovo, il protocollo adenosina compassionevole possiamo già usarlo.
A tale proposito abbiamo già due pubblicazioni su riviste internazionali e un brevetto a supporto.
A dicembre faremo un congresso sull’argomento dove speriamo di avere di persona i due scienziati oltreoceano.

Nell’osservazione dei casi che si stanno presentando negli ultimi mesi si sta notando una minore aggressività del virus. Avete gli stessi riscontri al GOM?

No non è più docile, sono solo meno casi e noi sanitari più organizzati e preparati.
Inoltre, credo che l’uso appropriato dell’eparina faccia la differenza.

Ritornando alla vostra cura che avviene, lo ricordiamo, attraverso un semplice aerosol, state utilizzando gli stessi farmaci o avete modificato affinando la tecnica di cura
La tecnica è uguale, gli americani hanno suggerito qualche modifica di dosaggio, ma sono poche cose.

Se si dovesse ripresentare una seconda ondata, siete pronti ad affrontarla?
Prontissimi

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