La Grande Matassa. L’impasse della amministrazione comunale paolana

Non ci sono i voti per leggere il nuovo presidente del consiglio comunale. Si tentano incroci trasversali?

PAOLA – Sei-sei-cinque. Sembra uno schema calcistico avveniristico ma in realtà è la fotografia che divide il Consiglio Comunale di Paola in tre tronconi. Con la fuoriuscita dalla maggioranza del Pd che ha portato via dalla giunta Ernesto Trotta e la rinuncia della poltrona di presidente del consiglio di Barbara Sciammarella, si apre a questo punto il problema dei numeri per eleggere il nuovo presidente del consiglio comunale. Sei voti sono insufficienti sia per la fronda secessionista della maggioranza e sia per i Perrottiani. Entrambe le fazioni devono, per centrare l’obiettivo, trovare sponda nella minoranza che non sembra interessata, al momento, a fare da stampella né all’una e né all’altra parte (ex maggioranza), lasciando che entrambe sbroglino l’ingarbugliata matassa con le proprie forze. Potrebbe però, come sembra si sia già tentato di fare, giungere ad una soluzione del tipo: “presidente del consiglio alla minoranza” con l’appoggio o del Pd o dei Perrottiani. Di certo c’è, indipendentemente dalla scelta del presidente del consiglio comunale, che l’area Democrat avrebbe già  tentato la carta del dialogo politico con parte della minoranza che avrebbe però respinto al mittente possibili futuri scenari di vita politica comune. I motivi sono tanti: la poca vita amministrativa rimasta da qui alla scadenza del mandato; il non volersi invischiare in vicende che pregiudicherebbero un distinguo alle prossime elezioni comunali; i duri scontri avuti in consiglio comunale e così via.
La mossa di abbandonare la presidenza del consiglio comunale non sembra essere stata molto saggia, vista la figura superpartes del presidente del consiglio. Adesso il rischio è di vedere paralizzata l’attività consiliare o vederla gestita, non si sa fin quando dal vice presidente.
Nel frattempo all’orizzonte si presenta l’appuntamento consiliare (29 ottobre) per la votazione del piano spiaggia. Questo in realtà non dovrebbe essere un ostacolo per Perrotta perché anche alcuni dissidenti dovrebbero votarlo senza tanti fronzoli. Il vero problema sarà il riequilibrio di bilancio. Ma c’è già chi dice che l’approvazione avverrà solo in giunta evitando il passaggio in consiglio comunale lasciando l’incombenza al nuovo consiglio che verrà eletto a maggio 2022. Ipotesi azzardata e non si sa quanto perseguibile.
Ultima nota quella legata alle mancate dimissioni di Alessio Samà da assessore comunale. La presa di posizione dell’assessore al manutentivo è in chiaro dissenso con gli ordini di scuderia impartiti dalla sua parte politica. Tuttavia la sua posizione in giunta, a questo punto vacilla molto non avendo più punti di riferimento in consiglio comunale. Samà potrebbe attendere qualche settimana e poi dimettersi. Questo al fine di lanciare un segnale chiaro: le dimissioni sono di natura personale e non politica.
Vedremo cosa accadrà.