MALASANITÀ – I consiglieri comunali di “Liberi di Cambiare” scrivono a Cotticelli
Il fatto risale al 10 settembre scorso quando ad un uomo di 68 anni venne fatta una diagnosi sbagliata
SAN NICOLA ARCELLA – I fatti risalgono al 10 settembre scorso quando un uomo di 68 anni, per effetto di una diagnosi sbagliata (sindrome vertiginosa) venne dimesso dal pronto soccorso di Praia a Mare. Successivamente l’uomo, ancora in stato confusionale, si era recato anche presso l’Ospedale di Lagonegro dove venne tenuto soltanto in osservazione con diagnosi “sospetta vasculopatia cerebrale acuta”, ossia sospette alterazioni a carattere occlusive e trombotico a livello vascolare, così l’indomani ne venne disposto il trasferimento presso l’Ospedale di Cosenza dove, finalmente, a seguito di approfonditi accertamenti, emerse che l’uomo era stato colpito da “trombosi cerebrale con infarto cerebrale” (Ictus), ormai con danni irreversibili a distanza di oltre 24 ore dal primo ricovero presso il PS di Praia a Mare.
Una vicenda di malasanità legata soprattutto alla assenza o meglio alla mancata entrata in funzione di apparecchiature diagnostiche presenti in ospedale. Così il gruppo consiliare di San Nicola Arcella, LIBERI DI CAMBIARE rappresentati da Gianpaolo Errigo, Domenico Osso, Nadir Ariete hanno scritto al commissario ad Acta della Sanità Calabrese, Saverio Cotticelli, per chiedere lumi. Nella missiva si legge:
“Egregio dott.Cotticelli, gentile Dott.ssa Pellegrini, facendo riferimento a quanto avvenuto il giorno 10 settembre u.s. all’Ospedale di Praia a Mare ed avendo appreso che vi è stata da parte dell’ASP l’assicurazione che l’apparecchiatura per la Risonanza Magnetica Nucleare, giacente da oltre due anni e mezzo presso la struttura di Praia a Mare, sarebbe entrata in funzione entro breve tempo, con la presente, i sottoscritti consiglieri comunali di San Nicola Arcella, chiedono alle SSVV, le motivazioni per le quali non si sia ancora potuto avviare lo strumento in questione. Chiedono altresì alle SSVV di voler porre in atto tutte le azioni possibili affinché detto macchinario possa venire attivato in tempi brevi. Certi del Vs impegno, attendiamo un sollecito riscontro e porgiamo distinti saluti”.
Il problema riscontrato nel nosocomio di Praia a Mare è legato a quello più ampio di una adeguata organizzazione della rete sanitaria e ospedaliera che resta uno degli enigmi più discussi sul territorio. I cittadini si sentono confusi, disorientati e timorosi. Pur esistendo un piano organizzativo che divide le competenze delle tre strutture presenti sul tirreno cosentino, questo rimane del tutto inattuato. Anzi la situazione sembra peggiorare di giorno in giorno con casi che hanno portato a tragici eventi e alla chiusura di reparti ancora non del tutto riaperti. La nostra tesi continua ad essere sempre la stessa ed ossia la necessità di rivedere il sistema hub-spoke e specializzare i presidi ospedalieri garantendo in ciascuna di esse (diversificandoli) sia le competenze mediche, diagnostiche e chirurgiche. Solo così ci si può concentrare nel migliorare il servizio e puntare ad una sanità di eccellenza.