L’Amministrazione comunale, già a giugno del 2023, aveva richiamato l’Agenzia delle Entrare Riscossione al rispetto degli obblighi legati alla convenzione per l’affidamento della riscossione. E aveva chiesto i motivi per cui ADER – chè è stato l’unico soggetto convenuto in giudizio – non si era costituita. Oggi di nuovo, qualche professionista della politica e non, ripropone sui giornali i medesimi contenuti. E, anzichè adoperarsi per non mettere in difficoltà il Comune di Paola, gioisce di questi pochi e circoscritti episodi per i quali il Comune ha già provveduto a diffidare l’agente della riscossione, comunicando già l’azione di rivalsa. Dispiace ancor di più che, chi oggi scrive, al tempo dell’invio di quei ruoli era parte a pieno titolo dell’Amministrazione comunale. E dare una immagine di sciatteria e negligenza ad un Ente che, nonostante tutte le difficoltà fa il proprio lavoro, è irrispettoso verso tutti i cittadini”. Sempre nella nota dell’Amministrazione comunale, infatti, si legge: “A riprova di quanto affermato, si allega la sentenza pubblicata in data 11.10.2024 dal Tribunale di Paola, quale giudice d’appello, che ha inteso confermare la sentenza di primo grado in cui risulta la contumacia di ADER e l’annullamento del sollecito di pagamento n.xxxxxxx per euro 382,00 relativo al canone idrico del 2014. In tal senso, occorre evidenziare che, il Comune di Paola, aveva correttamente notificato al contribuente, il 7/9/2019, l’atto di costituzione in mora e che Ader ha successivamente notificato il sollecito il 7/12/2022”. “Rimaniamo comunque interdetti quando assistiamo a chi gioisce per così poco, anziché essere tutore della legalità e custode della legittimità degli atti di un Ente che si è contribuito a governare.