Paola – Cooperative, a rischio i pagamenti
L’aumento delle ore e del personale hanno portato ad un aggravio sul bilancio che deve trovare una copertura di circa 600 mila euro che ancora non c’è
PAOLA – Il bilancio di previsione ha appena visto la luce che già rappresenta un problema per l’amministrazione comunale. Tra gli aspetti che non hanno convinto, oltre a quello delle minori entrate non contabilizzate seppur compensate con trasferimenti ministeriali (vedi Tosap ecc.) che sono invece inserite in bilancio, vi è quello relativo alle cooperative sociali. Le cooperative sono delle realtà sociali che danno respiro a molte famiglie Paolane, anche se spesso lavoratori e lavoratrici sono costrette per esigenze di bilancio a lavorare poche ore e per pochi euro mensili. Proprio l’aumento delle ore e del personale potrebbe rappresentare un vero e proprio problema che nel giro di poche settimane potrebbe provocare mancati pagamenti, ossia mancata corresponsione degli stipendi o problemi sugli stessi. Secondo Rete dei Beni Comuni, che ha evidenziato questo aspetto nella seduta di approvazione di bilancio preventivo, l’aumento delle ore e del numero dei lavoratori non troverebbe copertura finanziaria perché l’importo inserito in bilancio sul capitolo TARI, è del tutto uguale a quello dello scorso anno.
Le nuove disposizioni ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Rete e Ambiente) stabiliscono che nessun servizio potrà essere caricato contabilmente sul capitolo TARI, ciò che invece è avvenuto nel bilancio di previsione votato il 7 settembre 2020. Pertanto ci si potrebbe trovare presto, in sede di conguaglio della spesa a recuperare circa 600 mila euro che dovranno coprire anche e soprattutto l’aumento delle ore e del numero dei lavoratori delle cooperative sociali.
“Per ciò che riguarda le cooperative – ha sostenuto Giuliana Cassano (Rbc) in consiglio comunale – con apposita deliberazione di giunta (nr. 85 del 13 luglio 2020) è stato elaborato un atto di indirizzo per aumentare il numero delle persone e le ore degli addetti. Tutto questo, fra l’altro, quando le nuove disposizioni ARERA non consentono più di far gravare alcuni servizi nella TARI, come appunto quelli elencati nella suddetta delibera di giunta, ma al contrario devono essere a carico dell’Ente senza possibilità di rivalsa sui cittadini quale componente del servizio. Dunque, in difetto, questo costo delle cooperative è inserito in bilancio tra l’altro per importi uguali allo scorso anno per cui nessuna copertura è stata data ai citati aumenti. La cosa più grave è che la spesa di circa 860 mila euro inserita temporaneamente nel piano tariffario TARI, in sede di conguaglio dovrà trovare altre forme di copertura, almeno per circa 600 mila euro, ovvero per quei servizi che secondo l’indirizzo di Arera non possono più essere inclusi- appunto – nella TARI. Eppure, da quanto abbiamo appreso, il servizio ed il canone di appalto sono parametrati su una raccolta di 9100 tonnellate rispetto alle 6200 effettive”.