PAOLA – Crisi di maggioranza. È prioritaria la visibilità politica o il risanamento dell’ente?
Su questo interrogativo la maggioranza è chiamata a riflettere e a trovare la quadra
PAOLA – La quadra politica all’interno della maggioranza passa o meglio si vuole da più parti che passi sulla testa del vice sindaco Tonino Cassano che con le sue probabili dimissioni libererebbe un posto in giunta che in aggiunta di quello che metterebbe a disposizione il PD per mantenere la presidenza del consiglio comunale farebbe quadrare i conti e rinsaldare la coalizione. Ma i conti che quadrerebbero sarebbero solo quelli politici che sono ben poca cosa rispetto a quelli di bilancio risanati e riequilibrati proprio da Cassano con la sua tenacia. L’attuale numero due della giunta ha comunque un handicap, il fatto di non essere un politico ma un tecnico e questo non gioca a suo favore. Fin quando vi era la necessità di risanare le finanze del comune tutti, tra mugugni e approvazioni, hanno sempre sostenuto l’azione del vicesindaco, oggi invece che la situazione contabile è innegabilmente migliorata, la situazione si è capovolta. In un momento davvero difficile come quello attuale la priorità sembra essere la visibilità politica dei vari soggetti politici della maggioranza quando forse di dovrebbe pensare al fatto che da dicembre 2019 e con effetto retroattivo il comune di Paola paga puntualmente 550 mila euro l’anno per il conferimento in discarica (il 160% rispetto al 2018) per un’Ato, che come esternato in una lettera dai vari sindaci (tra questi anche Perrotta), predilige Cosenza e Rossano-Corigliano.
Oggi Cassano da uomo fortemente voluto da Perrotta viene lasciato solo e abbandonato anche da lui e spinto verso le dimissioni in nome della pax amministrativa. Eppure è innegabile che dall’atto del suo insediamento il comune di Paola sia passato da una cassa a -400 mila euro, con 7,5 milioni di fatture non pagate e decreti ingiuntivi a dir basta, tasse alle stelle ad una situazione attuale di 10 milioni di cassa, tasse ridotte del 40%, una situazione debitoria dimezzata che permette anche di ottenere finanziamenti pubblici di cui altrimenti sarebbe preclusa l’erogazione. E poi c’è ancora il nodo da sciogliere sugli 8,5 milioni di euro di anticipazione di liquidità del dissesto finanziario. Su questo punto, in consiglio comunale, dopo la dura rimostranza da parte da parte di Progetto Democratico e Rete dei Beni Comuni che hanno più volte ribadito il reale utilizzo che se ne può fare, all’interno della maggioranza, come evidenziato nel consiglio comunale convocato ad hoc, sembra esserci un orientamento diverso da quello sostenuto dalla minoranza. A questo punto i cittadini si domandano: è più importante la visibilità politica, per quanto legittima possa essere, o perseguire obiettivi di bilancio che rendano più sicuro ed equo il viver sociale?
Inoltre ci si domanda: se Cassano dovesse ripensarci e continuare la sua esperienza amministrativa, sulla base di che cosa il sindaco e la sua maggioranza potrebbero defenestrarlo? Non certo per la mancanza di risultati. L’unica motivazione sarebbe quella politica. Vedremo cosa accadrà