Paola, i frati Minimi aprono ai fedeli la cella di P. Bernardo Maria Clausi

Potrà essere visitata dai fedeli il 20 dicembre prossimo in occasione del 170° anniversario della morte del Venerabile dei Minimi

PAOLA – I Frati minimi di Paola annunciano l’apertura straordinaria della cella del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi O.M. La decisione è stata presa in occasione del 170° anniversario della sua morte. La visita, riservata ai fedeli, della cella dell’appartenente alla famiglia dei minimi è prevista per giorno 20 dicembre 2019. I figli di San Francesco di Paola, per l’occasione, hanno così scritto: “Carissimi, sin d’ora vogliamo annunciare il lieto evento del 170° anniversario della morte del venerabile Padre Bernardo il 20 DICEMBRE 2019″.

CHI ERA P. BERNARDO?

Padre Bernardo Maria Clausi nacque a San Sisto dei Valdesi (San Vincenzo La Costa, in provincia di Cosenza) il 26 novembre 1789 e morì a Paola, nel Santuario è visibile la cappella del luogo di sepoltura, il 20 dicembre 1849. I genitori, mamma Teresa e soprattutto il papà Antonio, anche per l’appartenenza alla Congregazione dell’Immacolata, lo educarono cristianamente. Vincenzo Maria, questo il suo nome di battesimo, settimo di dieci figli, volle intraprendere sin da giovane il cammino di San Francesco di Paola. Entrò, infatti, ben presto a Paola nell’ Ordine dei Minimi, ma per i moti rivoluzionari, fu costretto ad abbandonare il convento e a prestare servizio militare, esercitando, anche in quell ’occasione, un vero apostolato. Congedato, essendo stati soppressi gli Ordini religiosi, da consacrato come sacerdote diocesano, gli fu affidata la parrocchia di San Michele Arcangelo del paese natio. Nel 1827, ripristinati gli Ordini religiosi, ritornò tra i Minimi, assumendo il nome di Padre Bernardo Maria Clausi. La fama della sua santità si diffuse rapidamente ovunque.

Ebbe il dono della profezia e dei miracoli che operava con la Madonnina (Mater Gratiae et Misericordiae) con la quale benediva i fedeli. Subì gravi aridità di spirito e vessazioni diaboliche. Egli fu legato a San Vincenzo Pallotti da una profonda amicizia: si scambiavano visite, amavano pregare insieme e si aiutavano nelle opere apostoliche. Fu amico anche di Elisabetta Sanna, di Anna Maria Taigi, di Giovanni Merlini con il quale ebbe frequenti colloqui durante la terribile prova degli ultimi anni. Il nostro Beato godette anche della stima dei papi Gregorio XVI e Pio IX e di Carlo Alberto di Savoia che lo chiamò a Torino, dove nel 1842 conobbe San Giovanni Bosco. Egli, tuttavia, si dedicò sempre agli umili e ai poveri spiritualmente, attraverso la confessione e la preghiera e, materialmente, con offerte in denaro che riceveva dai suoi ricchi benefattori. Il p. Clausi raccomandava di ricorrere a Maria, cara amorosa Madre, come i figli con la loro mamma. Poveri noi – esclamava – se non avessimo questa grande Madre di misericordia!