PAOLA – Il sindaco modifica l’ordinanza n. 403 per problemi di applicabilità
Dalla lettura più approfondita della ordinanza sono emersi problemi di applicabilità e quindi di rispetto per alcune categorie di lavoratori e cittadini
PAOLA – Quando ci sono situazioni contingenti e pericolose per la salute pubblica, il primo cittadino, che è la massima autorità in materia nel territorio amministrato ha tutte le ragioni per intervenire e salvaguardare il diritto alla salute dei suoi concittadini.
Bene fece il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, ad emanare l’ordinanza n. 403 che ha sostanzialmente limitato gli spostamenti da e per la città, soprattutto con riferimento a quelli fuori regione.
Tuttavia quando si è presi dalla voglia e soprattutto dalla esigenza di porre un freno ad una situazione potenzialmente pericolosa si può incorrere (sicuramente in buona fede ci mancherebbe altro) in problemi di limitazioni eccessive che magari non tengono conto di particolari categorie di lavoratori.
Nella ordinanza n. 403 del 23.10.2020 il sindaco ordina che:
“TUTTI I SOGGETTI residenti o comunque dimoranti e/o con domicilio sul territorio ivi
compresi titotari di attività commerciali, produttive, ecc. che dalla data della presente ordinanza si trovano sul territorio comunale di Paola e che si recano fuori Regione per poi
fare rientro in Paola hanno l’obbligo di comunicare l’evento almeno 48 ore prima della partenza da Paola attraverso comunicazione mail agli indirizzi sopra indicati. Gli stessi entro 72 ore successive al rientro dovranno trasmettere al Comune di Paola copia di un referto di negatività COVID di data non antecedente alle 72 ore precedenti. sempre attraverso
comunicazione mail, o dovranno sottoporsi a n. 10 gg. di quarantena volontaria dando
comunicazione dell’indirizzo di dimora o altro e del recapito telefonico”.
Giusto, anzi giustissimo se non fosse che per alcuni lavoratori sarebbe particolarmente difficoltoso rispettare questa ordinanza. Si prenda in considerazione la categoria dei Ferrovieri che per lavoro sono un giorno sí ed un giorno pure, fuori regione (Napoli, Roma, Salerno ecc.) come dovrebbero comportarsi? Avrebbero dovuto ugualmente comunicare al comune entro 48 ore il loro turno di lavoro stabilito da Trenitalia e poi fare continuamente un tampone e comunicarlo via pec al comune entro 72 ore?
Avrebbero dovuto mettersi poi in quarantena per 10 giorni?
Avrebbero dovuto bloccare la mobilità dei treni a lunga percorrenza (Frecce, intercity ecc)?
Senza considerare che molte altre categorie di attività economiche avrebbero subito un grosso danno, o si pensi agli studenti.
Da qui l’opportunità di apportare la modifica giunta oggi con un a nuova ordinanza.
LA MODIFICA
Detto questo arriva la modifica il sindaco che ravvede l’inopportunità dell’obbligo di comunicare entro le 72 ore l’esito del tampone per i cittadini in ingresso in città. Quindi niente tampone. La modifica si è resa necessaria per chiari problemi di applicabilità.
NOTA
Per i Ferrovieri che vanno e vengono rimane sempre il problema di comunicare entro le 48 ore il loro turno che come si sa può cambiare da un momento all’altro. Si spera non vengano considerati fuorilegge in caso di impossibilità di tale comunicazione.