Paola, infuria la bagarre sulle mancate dimissioni dei consiglieri comunali
Progetto Democratico come già detto da Forza Italia, non si lascia dettare l’agenda politica dal partito democratico
PAOLA – Alla fine non si è dimesso nessuno, neppure chi aveva promosso la firma davanti al notaio. La mancata presentazione davanti al “certificatore” tuttavia era scontata anche perché era stata spiegata dalle forze di minoranza in ampio modo. Il vulnus sta ne fatto che nessuno vuole rendere “martire” Roberto Perrotta e dargli un alibi per una sua nuova candidatura e di conseguenza argomento su cui battere in campagna elettorale. Così mentre da una parte il Pd accusa la minoranza di aver stretto un patto con Perrotta, dall’altra la minoranza, in particolar modo Progetto Democratico ricorda al Pd che “proprio loro hanno governato per quattro anni e mezzo con l’attuale sindaco per giunta con pezzi di centrodestra intranei alla coalizione che portò Perrotta alla vittoria quasi cinque anni fa“. Così come fece Basilio Ferrari in nome e per conto di Forza Italia anche Progetto Democratico “non si lascia dettare l’agenda politica dal Pd che ha in tutto e per tutto responsabilità, tanto quanto Perrotta, nel disastro in cui hanno gettato la città“. Secondo il gruppo guidato da Falbo e Anselmucci “il Pd è accecato dall’odio nei confronti dei compagni di maggioranza per la sconfitta subita alle elezioni regionali“. Intanto, anche Emira Ciodaro invoca le dimissioni di Perrotta che da canto suo ha già chiarito la sua posizione che presso a poco suona cosi: “Per responsabilità nei confronti della città rimango al mio posto chi vuole può presentare una mozione di sfiducia e mandarmi a casa”. Intanto per giorno 18 gennaio è stato convocato un consiglio comunale su richiesta del consigliere Lo Gatto per l’elezione del presidente dell’organo dei revisori dei conti. In quella sede si prospettano discussioni forti tra i gruppi presenti in aula a partire dalle mancate e invocate dimissioni dei consiglieri comunali e in particolar modo di quelli dei promotori che a quanto pare erano subordinate a quelle degli altri.