Paola – Le dimissioni di Cassano potrebbero trasformarsi in un boomerang politico per la maggioranza
Si delinea il fatto che nessuna forza politica vuole prendere il posto di Cassano così i giochi politici potrebbero cambiare
PAOLA – Le dimissioni di Tonino Cassano, volute da tutti ma mai apertamente evidenziate dalle forze politiche della maggioranza, si potrebbero trasformare in un pericoloso boomerang politico. Da più parti interne alla maggioranza, abbiamo ricevuto testimonianze del tipo: “Noi non c’entriamo nulla”, “noi non vogliamo nessun assessorato”, “noi non vogliamo nessuna visibilità politica” e cose simili. Di questo se ne accorto l’unico che ha mostrato di capire di politica, ossia, Graziano Di Natale, che comprendendo l’ulteriore difficoltà della maggioranza e soprattutto del sindaco, manda un ulteriore messaggio a Perrotta facendo saltare la riunione di maggioranza, urgente, convocata per oggi, dove si doveva discutere delle dimissioni di Cassano e trovare eventualmente la quadra. Il PD ufficialmente non potrà partecipare, e quindi non si terrà nessuna riunione di maggioranza, perché prima si dovrà svolgere una riunione di direttivo che, da indiscrezioni, incontrerà proprio Tonino Cassano (si prospetta un improbabile ripensamento del vicesindaco o un nuovo asse?). Quali scenari si potrebbero allora aprire? Nulla è scontato. Rimane in piedi sempre l’ipotesi che il PD rinunci ad un suo assessore e liberare un ulteriore posto in giunta per far quadrare i conti e tenere per sé la presidenza del consiglio. Ma anche qua esiste la resistenza di Francesco Aloia e Ivan Ollio che vorrebbero proprio Aloia alla carica più alta dell’aula Lo Giudice, mentre il PD vorrebbe la Sciammarella. Proprio questa contrapposizione, dicevamo, potrebbe far cambiare in corsa la strategia del PD.
In sostanza i democrat paolani potrebbero fare la voce grossa e mantenere le due cariche sia quella di presidente del consiglio che quella in giunta visto che le forze politiche che rivendicavano un posto adesso sembrano più perplessi per non peggiorare ulteriormente la loro posizione politica nella opinione pubblica. Quindi il problema sarebbe sostituire solo Tonino Cassano, in questo caso vedremo quale forza politica avrà la pretesa di proporsi per la sostituzione. Per la presidenza del consiglio il discorso viaggia da sé. Innanzitutto occorrerà aspettare il ricorso al TAR la cui udienza è fissata l’8 luglio. Giustamente, Di Natale non darà spazio a nessuno fin quando la vicenda legata al seggio regionale non verrà chiarita. Inoltre, la contrapposizione Sciammarella-Aloia potrebbe giocare a suo favore nel senso che per non scontentare nessuno nulla verrà cambiato in seno alla carica di presidente dell’assise. Il ragionamento parte dal fatto che Aloia, rappresentante dell’Idm ha già avuto per due anni e mezzo la visibilità politica con Francesco De Cesare defenestrato in piena campagna elettorale delle regionali. Naturalmente queste sono delle ipotesi che emergono da quanto raccogliamo da esponenti delle maggioranza e quindi riteniamo abbastanza plausibili, anche se in politica “mai dire mai”. Inoltre, c’è da sciogliere il nodo dell’utilizzo degli 8,5 milioni di euro delle anticipazioni di liquidità del dissesto, fatto da non sottovalutare. Lunedì ci sarà la riunione di maggioranza e ne sapremo certamente di più. Vedremo cosa accadrà.