PAOLA – Nuova pronuncia del Tar. Da domani tutti a scuola
Un tira e molla estenuante che si gioca a colpi di ordinanze e ricorsi al Tar che non fa altro che alimentare confusione
PAOLA – Nuova batosta per l’amministrazione comunale e nuovamente in relazione alla ordinanza di chiusura delle scuole. La vicenda ormai finiti sui tabloid nazionali si caratterizza per un tira e molla sinceramente imbarazzante. Dopo la prima bocciatura (sospensiva) dell’ordinanza del sindaco di Paola, a cui segui anche quella pronunciata anche contro quella regionale, oggi arriva anche la nuova “bocciatura” con relativa sospensiva che accoglie la richiesta da parte del Tar del ricorso presentato nuovamente da alcuni genitori, contro l’ordinanza di proroga della chiusura delle scuole da parte del sindaco di Paola.
Una vicenda che sembra non avere mai fine condotta in tribunale amministrativo dall’avvocato Paolo Perrone, e dall’avvocato Nicola Cassano in nome e per conto dei loro assistiti.
Tra le motivazioni della nuova decisione del Tar si legge: “Considerato che il preambolo motivazionale è vago nel descrivere l’andamento epidemiologico sul territorio di Paola per cui -alla luce da un lato del fatto che nello stesso si dà addirittura atto del “progressivo rallentamento [della curva epidemica n.d.r.] dovuto alle misure in atto dallo scorso 3 novembre” e dall’altro della circostanza del recente inserimento (dal 29/11) della Calabria in zona arancione, la quale consente la ripresa delle lezioni in presenza anche degli alunni di seconda e terza media- appaiono pertanto di difficile individuazione situazioni sopravenute o non considerate dal DPCM o specificità locali tenute presenti dal Sindaco di Paola per giustificare il ricorso al potere di ordinanza contingibile ed urgente che impone che dal 30 novembre 2020 e fino a tutto il 03 dicembre, le attività didattiche delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo grado, sia pubbliche che private ricadenti nel territorio del Comune di Paola si svolgano esclusivamente – ove possibile e con organizzazione integralmente demandata all’autonomia delle istituzioni scolastiche – con modalità a distanza”.
L’impugnativa da parte del legale riguarda non solo l’ordinanza del 24 novembre ma anche quella di proroga del 29 novembre per la quale si è chiesta e ottenuta la sospensiva visto che gli effetti della prima ordinanza si erano già esauriti.