Paola – Pino Falbo: Perrotta e Di Natale hanno portato Cassano a dimettersi

Il leader di Progetto Democratico non fa sconti alla maggioranza e al duo Perrotta-Di Natale e chiede a Cassano di motivare le sue dimissioni

PAOLA – Come ormai è noto le dimissioni di Tonino Cassano dalla carica di vice sindaco ha scatenato uno tsunami che ha investito tutta la maggioranza del governo cittadino. A nulla sono valsi i tentativi di recupero in extremis e i tardivi attestati di solidarietà che vanno in direzione diametralmente opposta al fuoco amico riservato a Cassano durante le riunioni di maggioranza. Sulla vicenda è intervenuta anche la minoranza consiliare e in particolar modo Progetto Democratico che con il suo leader Pino Falbo ha affondato il colpo su una vicenda che ha lasciato l’amaro in bocca a tutti i cittadini paolani, soprattutto per come si è consumata. In una nota Falbo, è Progetto Democratico scrivono:

Stiamo assistendo ormai da mesi a questa pantomima, fatta di personalismi e boicottaggi quotidiani che continua a tenere ferma l’attività amministrativa. Una pantomima sfociata nelle ipocrite solidarietà di stamattina al vice sindaco. Perrotta e Di Natale lo hanno costretto ad andare via, attaccandolo e facendolo attaccare da assessori e consiglieri comunali in varie riunioni e su facebook, salvo poi vestire i panni del coccodrillo, pubblicamente, per cercare di lavarsi la coscienza. Il sindaco e il presidente del Consiglio se ne stanno ormai dando di santa ragione da mesi, alla luce del sole, e tutto viene registrato e documentato dai giornali. Entrambi si combattono e giocano a rafforzarsi, l’uno a danno dell’altro, in vista delle prossime elezioni, dove Perrotta vorrà ancora una volta ricandidarsi (ma non aveva più volte smentito tale ipotesi?) e Di Natale punta a piazzare al Sant’Agostino un sostituto dell’attuale sindaco, cercando di annullare una volta per tutte l’avversario politico perché, a suo avviso, il tempo di Perrotta è ormai finito. Di Natale, infatti, contesterebbe due cose al suo acerrimo nemico: Perrotta non lo ha voluto candidare a sindaco tre anni addietro; Perrotta non lo ha sostenuto alla Regione. Ed ora scalcia, Di Natale, forte della sua nuova e ben retribuita poltrona di consigliere regionale. Scalcia e fa pure campagna acquisti, distribuendo poltrone e promettendone altre. Il Perrotta, dal canto suo, dimostra ancora una volta, dopo tanti anni, il meglio di sé, calpestando rapporti con amici e alleati per privilegiare gli interessi politici suoi e del più forte. Ha tradito prima lo storico amico De Cesare, cacciandolo come assessore, e poi il consigliere fedelissimo di sempre (Ollio); ha poi tradito l’Idm e, infine, lo stesso Cassano. Complimenti. In tutto questo marasma, il Comune è letteralmente paralizzato e tanti sono gli inquietanti interrogativi alla base del “fuoco amico” che ha portato alle dimissioni di Cassano“.

Progetto Democratico si pone anche l’interrogativo sugli 8,5 milioni di euro di anticipazioni di liquidità vincolati al pagamento dei debiti del dissesto che potrebbe essere uno dei motivi del dissidio tra Cassano e l’intera maggioranza. Vorremmo infatti sapere come saranno spesi quegli otto milioni di euro vincolati al pagamento dei debiti del dissesto, ma anche come saranno gestite le assunzioni di personale e quali sono questi nuovi debiti fuori bilancio”. Il capogruppo di Progetto Democratico entrando nella questione tecnica delle scelte amministrative sottolinea:

Vorremmo capire, tra l’altro, perché tre anni fa una montagna è stata data in gestione gratis e per 20 anni al diretto congiunto di un leader di questa maggioranza (delibera 149 del 9.11.2017), mentre ora viene predisposto un atto di indirizzo per un bando pubblico propedeutico ad assegnare l’area montana dell’ex Arssa (delibera 57 del 19.05.2020)? Perché anche in quel tempo non si è proceduto con l’evidenza pubblica? Umanamente porgiamo la nostra solidarietà al vice sindaco per il trattamento a lui riservato dai suoi compagni di viaggio. Vorremmo sapere, anche da Perrotta, che ha sempre sostenuto e difeso il suo vice sindaco, definendolo “fiore all’occhiello” di questa amministrazione comunale, come mai oggi lo ha messo in condizioni di andare via, cercando poi di dimostrare il contrario con note di solidarietà alle quali nessuno crede? Non comprendiamo, poi, una cosa e su questo vorremmo che Cassano fornisse risposte: perché è andato via in silenzio? Perché non spiega al popolo quali sono le ragioni di questa sua scelta dirompente che avrà ripercussioni certe sulla gestione amministrativa? Non dimentichiamo che Cassano era andato via altre volte o minacciato di farlo, facendo poi passi indietro, e che tutti in città ormai parlano del suo famoso sfogo nella chat di maggioranza, arricchito di nomi e circostanze ormai di dominio pubblico. Quindi, perché tenere questi fatti circoscritti a una chat whatsapp? Riteniamo opportuno che faccia chiarezza su questo. Lo deve alla città, anche perché ha condiviso pienamente la gestione (anche politica) di Perrotta, fatta di delibere di giunta e provvedimenti vari, firmati pure da Cassano”. Poi rivolgendosi direttamente all’ex voce sindaco Falbo chiede i motivi delle dimissioni.È doveroso, a nostro avviso, che l’ormai ex vice sindaco dica alla città perché è stato costretto a dimettersi. Vorremmo sapere quali sono le pratiche che hanno determinato la rottura con l’organo politico dell’Ente. Lo dica al popolo, anche perché, visto che ora tutti lo rivogliono, tutti lo osannano e tutti gli fanno la solidarietà, potrebbe passare il concetto che le sue dimissioni siano solo un mero capriccio. Fuori i nomi, dunque, di chi lo ha spinto a questa drastica decisione”.