Paola, salta il consiglio comunale sul piano spiaggia. Perrotta rimane senza maggioranza
Il motivo del contendere è stata la mancanza della inversione del punto all’ordine del giorno per la votazione del nuovo Presidente del Consiglio
PAOLA – Finisce ancor prima di iniziare il consiglio comunale fissato oggi alle ore 16 nell’aula Lo Giudice. Finisce nel peggiore dei modi, ossia con l’abbandono di un numero tale di consiglieri comunali da far rimanere il sindaco Roberto Perrotta senza una maggioranza.
Ma che cosa è successo?
Andiamo per gradi.
La cronaca della seduta consiliare, presieduta dal vice presidente Maria Pia Serranò per effetto delle dimissioni del presidente Barbara Sciammarella, inizia con l’appello dei consiglieri in aula. La conta dice: Tutti presenti. I punti da discutere sono quattro, tra cui i più importanti la votazione del nuovo presidente del consiglio comunale (al secondo punto dell’ordine del giorno) che doveva avvenire dopo la votazione del primo punto, ossia la presa d’atto delle dimissioni della Sciammarella, e il quarto punto all’odg, ossia il Nuovo Piano Spiaggia. Dopo le dichiarazioni e le comunicazioni Preliminari, prende la parola Giovanni Politano che chiede l’inversione del punto 4 (Approvazione Piano Spiaggia) con il punto 1. Si apre la discussione che lascia perplessità vaganti per l’aula, con la minoranza che tenta di capire il senso della richiesta e con il segretario comunale intento a sbrogliare la Matassa. La proposta viene appoggiata dal Pd con la motivazione: “essendo presenti tra il pubblico gli operatori balneari vogliamo votare prima il piano spiaggia“.
Una motivazione che viene considerata inaccettabile da Basilio Ferrari che replica cosi: “indipendentemente dalla presenza o meno degli operatori balneari tra il pubblico io voto per quello che è la nostra idea tecnica e politica“. Ma il problema non è questo, il problema è dettato dal fatto che l’inversione potrebbe inficiare la seduta del consiglio comunale, così la parola passa al segretario comunale. Il consiglio viene sospeso e il segretario comunale consulta Tuel, Statuto e Regolamento Comunale. Alla riapertura dei lavori la segretaria sostiene: “la mia interpretazione è che l’inversione non si può fare perché il presidente del consiglio va votato preliminarmente altrimenti si rischia di inficiare qualunque decisione del consiglio comunale” che in soldoni significa: se si vota prima il piano spiaggia la votazione potrebbe non essere valida per assenza di un Presidente del Consiglio Comunale in carica.
L’ABBANDONO
A questo punto il Pd serra i ranghi e abbandona l’aula consiliare, seguito da Francesco Sorace e da tutta la minoranza che interpreta il proprio ruolo facendo rilevare l’assenza di una maggioranza.
Rimangono in aula, oltre al sindaco, i consiglieri: Stefania Mirafiori, Pino D’andrea, Francesco Aloia, Ivan Ollio, José Grupillo e inspiegabilmente Giovanni Politano che è stato colui che ha chiesto l’inversione del punto dell’ordine del giorno. Qualcuno direbbe: Misteri della vita.
COSA ACCADRÀ ADESSO
Dire che cosa accadrà adesso è come fare un 13 al totocalcio. La realtà dei numeri direbbe che il sindaco è formalmente senza una maggioranza e quindi dovrebbe dimettersi, ma di contro potrebbe restare in carica fino ad una formale sfiducia e continuare a guidare una giunta fino alla fine del mandato in scadenza a giugno. La seconda scelta potrebbe essere dettata dalla necessità di portare a termine diversi progetti tra cui il Porto, il riassetto idrogeologico del cimitero, la ristrutturazione del palazzo di città, la realizzazione del museo multimediale e tanto altro. Ma di fatto una maggioranza non c’è.
Di sicuro nel giro di qualche giorno si riconvocherà la conferenza dei capigruppo e si stabilirà una nuova data di consiglio ma difficilmente la musica cambierà. In sostanza ci si trova con una giunta operativa e un consiglio bloccato. Per quelli che saranno gli sviluppli politici e numerici è difficile immaginarli diversi da quelli attuali, ma in politica mai dire mai. Vedremo cosa accadrà.