PAOLA – Se sbagli la raccolta differenziata, al terzo errore ti faccio la bua

Attraverso simpatici cartelli del tipo “slogan pubblicitari” l’amministrazione comunale avvisa che i cittadini che sbagliano la raccolta differenziata pagheranno multe salate

PAOLA – “Mayday-Mayday! La nave sta affondando! SI SALVI CHI PUÒ!!!” Da quello che stiamo registrando in questi giorni nella città di Paola, immaginiamo che questo sia il pensiero di molti cittadini che oltre alle vicissitudini del Covid-19, oltre al problema del tracciamento (completamente saltato) e della mancata comunicazione sul numero di positivi, oltre al l’indotto politico-amministrativo che si è costretti a sopportare, alla chiusura non adeguatamente motivata delle scuole, la città deve fare i conti anche con gli addetti di Ecologia Oggi, che diventano di colpo pubblici ufficiali con il potere di lasciare un avviso di “errata raccolta differenziata” con valenza amministrativa. Almeno immaginiamo che sia questo il senso del cartello pubblicitario della amministrazione comunale che con una forma fumettistica e simpatica informa i paolani che: “se sbagli a mettere un bicchiere di plastica nel sacchetto della carta, e ti lasciano l’avviso di mancata raccolta per errore della differenziazione, e lo fai per tre volte ti arriva la Sanzione!

Abbiamo immaginato questo scenario surreale perché ci sembra incomprensibile come un avviso lasciato da un addetto alla raccolta differenziata possa avere valenza legale per elevare una contravvenzione. Non vediamo una interpretazione diversa da quella data perché altrimenti dovremmo ipotezzare che l’amministrazione comunale abbia deciso di associare una squadra di 20 vigili urbani a seguito degli addetti alla raccolta differenziata, visto che solo i vigili urbani hanno, non solo la potestà di elevare contravvenzioni ma anche di effettuare accertamenti che preannunciano una futura sanzione.

Chissà cosa dirà la vicchietta di 80 anni davanti ad una decisione del genere?

Oggi ci è giunta una domanda da una nostra lettrice che ci ha scritto questo messaggio chiedendoci lumi: “Gentile redazione a fronte di quanto comunicatoci via Facebook dalla amministrazione comunale, vorremmo sapere dove smaltire il guanto in lattice sporco? Va nella indifferenziata, nella plastica, o da altra parte? Grazie per la risposta che vorrete fornirci“. Ci abbiamo pensato e non abbiamo trovato una risposta convincente, così per non deludere la nostra lettrice le abbiamo inviato, a nostra volta, una domanda che sottintende la difficoltà a rispondere al quesito. “Cara amica in risposta alla sua domanda le chiediamo: Ma il Coccodrillo come fa?“.

Ma vediamo che cosa potrebbe scaturire da una decisione amministrativa di tale portata. È noto ormai che a Paola in ogni dove ci sono discariche a cielo aperto. Solo dal lungomare, nel pomeriggio di oggi ci sono giunte alcune foto che ne annoverano ben nove. 

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Assodato questo, è chiaro che chiunque, difronte a tale squallido scenario sia portato a pensare: “Ma come! Se io sbaglio la raccolta differenziata mi viene sotto casa l’operaio di Ecologia Oggi, mi lascia per tre volte l’avviso e poi mi multano e la stessa ditta Ecologia Oggi, che secondo quanto dichiarato dall’ex assessore alle finanze del comune di Paola riceve 1/3 in più di quello che dovrebbe ricevere rispetto al fabbisogno cittadino, non raccoglie i sacchi abbandonati per strada e nessuno dice alcunché?

In effetti questa cosa sembra esagerata anche a noi.

Vabbene che tra quarantene obbligatorie, potenziali quarantene fiduciarie ed altre faccende politiche rientranti in un quadro precario regionale si è esagitati, ma questo ci sembra un po’ troppo!

Ci sembra iniquo anche nel rapporto, cittadino in errore/sporcaccione che abbandona i sacchetti.

Perché ci viene da pensare:

Rispetto al reportage sopra riportato, quante persone sono state multate? Ve lo diciamo noi. NEANCHE UNA. NESSUNO! E sapete perché? Perché nei pressi delle discariche sopra documentate non c’è la benché minima traccia di telecamere o fototrappole. Quindi nessuno è stato beccato con le “mani nel sacco”.

Qualcuno potrebbe anche dire: “sai che c’è? Se mi dovessero multare la raccolta differenziata non la faccio più. Metto il mio bel sacchetto di immondizia in macchina e la vado a scaricare sul Lungomare; in Via Nuova del Porto; in Viale Sergio Pizzini o in tante altre stupendi luoghi dove campeggiano cumuli incontrollati di spazzatura. Tanto non mi becca nessuno!“.

Mayday, Mayday! La nave sta affondando!

Sí, capitano, abbiamo capito ma adesso non possiamo pensarci. Siamo in altre faccende affaccendate!