Paola, si dimettono nove consiglieri comunali. Finisce l’esperienza da sindaco di Giovanni Politano
Adesso il commissariamento dell’ente e a giugno si va dritti alle elezioni. Gli scenari che si aprono sono tanti anche in virtù di un possibile turno unico.
PAOLA – Alla fine quello che si prevedeva da diverso tempo si è verificato. Giovanni Politano decade dalla carica di sindaco di Paola per effetto della dimissione contemporanea di ben nove consiglieri. Otto di opposizione e una organica alla Maggioranza.
Ma andiamo per gradi.
Tutto nasce con la crisi di fine 2024 allorquando l’ex primo cittadino prima effettua il passaggio da Articolo1 a Forza Italia e dopo una serrata e estenuante interlocuzione accetta la proposta dei consiglieri forzisti Alfonso D’Arienzo e Renato Vilardi a cui si unisce anche il consigliere comunale in orbita azzurra, Josè Grupillo. La richiesta è chiara: azzeramento della giunta e dei capisettore del comune e ripartenza con l’entrata in maggioranza dei tre consiglieri. Ma una volta azzerata la giunta qualcosa si inceppa e Politano si trova stretto tra i duri e puri di Fratelli d’Italia che a ragion veduta vogliono continuare un percorso solo con i vincitori delle elezioni comunali e la voglia del sindaco di svincolarsi e allargare la maggioranza. Ma i numeri in consiglio sono inadeguati sia nell’una che nell’altra ipotesi. In parole se entrano consiglieri di minoranza fuoriescono quelli di Fratelli d’Italia. L’operazione forse poteva essere portata in porto se le richieste fossero state diverse. In ballo infatti c’erano assessorati importanti come quello ai Lavori Pubblici e quello alle Politiche Sociali. Cambiare radicalmente avrebbe significato dire: abbiamo fallito. Del resto la linea politica di Fratelli d’Italia è sempre stata chiara sin dal principio e più volte ribadita: “abbiamo vinto le elezioni e ci assumiamo la responsabilità del voto popolare governando la città con nostre scelte che poi alla fine verranno giudicate dai cittadini”. Linea che alla fine sembrava in questi giorni essere stata accettata all’interno della maggioranza Politano. Il sindaco a questo punto, viste le circostanze, rinomina gli stessi assessori con l’aggiunta di Paolo Caruso e macchina amministrativa che riparte fino a questa mattina quando: Roberto Perrotta, Emira Ciodaro, Andrea Signorelli, Josè Grupillo, Renato Vilardi, Marco Minervino, Marianna Saragò, Alfonso d’Arienzo e Sandra Serpa sottoscrivono le loro dimissioni e le protocollano all’apposito ufficio comunale ponendo fine all’esperienza amministrativa di Politano. Quello che salta immediatamente agli occhi è la presenza, tra i dimissionari, della firma di Sandra Serpa. La consigliera di Fratelli d’Italia è stata il perno su cui ha ruotato la tenuta della maggioranza, un perno che a quanto pare si è rotto per un motivo che è ancora da capire.
Cosa accade adesso
Le dimissioni giunte prima del 22 febbraio determinano la possibilità di tornare alle urne nella prima finestra utile, ossia quella di primavera. Dunque, il commissario prefettizio rimarrà in carica non a lungo, presumibilmente per quattro mesi. Ma quello che occorrerà capire davvero e il criterio che verrà applicato per le votazioni. Si voterà a turno unico o con il doppio turno. È risaputo da tempo che la città di Paola è sotto i 15 mila abitanti da diversi anni. I dati Istat certificano al 1° gennaio 2025 la Popolazione residente della citta di Paola a 14.809 unità. Pur volendo andare indietro di un anno e rapportarsi alla popolazione residente al 1° gennaio 2024 le cose non cambiano, anzi peggiorano perché i cittadini residenti scendono a 14.732. è chiaro che una tal situazione comporta un atteggiamento diverso da quello fino ad ora abituati ad assistere. Se si dovesse votare a turno unico vince chi prende più voti, vince cioè chi riesce a prendere un voto in più rispetto agli atri competitor. Allora si potrebbe determinare che i grandi elettori decidano di scendere in campo in prima persona per tentare di essere eletti sindaco. Una circostanza questa che potrebbe rendere difficili alleanze che fino a questo momento sembrano essere acclarate. Vedremo cosa accadrà.