Paola – Terapia intensiva e ravvedimenti. Ora tutti sulla stessa strada
Nell’era dei social dove tutti dicono il contrario di tutto, si ravvisano ravvedimenti che sconfessano tutto ciò che si è detto e fatto in passato
PAOLA – Lo strano caso della terapia intensiva dell’Ospedale di Paola. È noto a tutti che è da mesi che stiamo denunciando ritardi, addirittura dal mese marzo. Per questa nostra campagna di sollecito, addirittura, chi doveva fare propaganda, annunciando a ripetizione l’imminente apertura del reparto, definiva, chi come noi (non eravamo i soli) diceva la pura e semplice verità su questo argomento, “nemico della città“. Ma la vita è strana, così oggi, ancor più stranamente, chi annunciava imminenti aperture di reparti ancora vuoti; chi gridava a vittorie immaginarie per un reparto imbiancato ma vuoto, miracolosamente si ritrova sulle stesse nostre posizioni, denunciando a sua volta ritardi per l’apertura di un reparto che probabilmente non vedrà mai la luce.
Naturalmente, questo non è il nostro auspicio e non lo è mai stato, anzi tutt’altro. Quello che ci auguriamo invece è che la terapia intensiva a Paola venga aperta e resa efficiente al più presto. Ma si sà, nel mondo dei social gli slogan la fanno da padrona così chi ieri diceva un qualcosa, oggi si sente autorizzato a dire l’esatto contrario senza però affrontare quello che è il vero problema. Ormai siamo abituati a chi dice tutto il contrario di tutto ed a tutti i livelli ed in ogni settore. Ma noi guardiamo in faccia la realtà e per questo rimaniamo fermi sulle nostre posizioni (quelle di marzo 2020), denunciando ritardi, smascherando i venditori di fumo e affrontando quelli che sono gli ostacoli che determinano la mancata apertura di un reparto importante come la terapia intensiva nell’ospedale di Paola ed ossia: la mancanza di attrezzature (letti macchinari), la mancanza di personale specializzato (medici anestesisti-animatori, infermieri e oss), la mancanza di una programmazione.
Questa volta lo diciamo a voce ancora più alta, perché siamo sicuri che chi definiva, senza cognizione di causa, il nostro dire un atto ostile nei confronti della città (non è che ce ne importasse molto perché forti della verità) oggi lo vedrà come un percorso comune verso un unico obiettivo. A tutti è consentito ravvedersi e quando ciò avviene non si può che accogliere questo evento come una buona notizia. La speranza adesso è che la si smetta con gli slogan e si vada al sodo che significa affrontare problemi come: assunzione medici, infermieri e oss; avvio e rapida conclusione delle procedure di acquisto delle attrezzature e dei letti per rendere funzionale la terapia intensiva di Paola.